"Idee a Confronto" con Gabriele LIMIDO

Nato a Cropalati, Provincia di Cosenza, marito della Signora Mimma e padre di cinque figli. Fin da giovanissimo si avvicina al Movimento Sociale Italiano che fonda nel suo paese all'età di sedici anni. Diplomato al Liceo Classico presso l’Istituto Salesiano di Soverato, subito dopo si iscrive all'Università di Padova e poi di Urbino, dove animò la politica universitaria, non spostandosi mai dalla riva destra dello scontro politico.

Nel 1975 raggiunge Roma per motivi lavorativi e proprio nella Capitale gli viene affidata su consiglio di Almirante la direzione della famosa sezione “Prati” in Via Ottaviano. Successivamente il federale di Roma lo chiama a capo della sezione “Parioli”, in Piazza Ungheria. Negli anni si susseguono molti incarichi fino all'ingresso nel Comitato Centrale del Partito. Dal 1995 al 2005 il suo nome è da collegare al Consiglio Regionale della Regione Lazio per Alleanza Nazionale, ma il 2007 è l’anno della rottura con Gianfranco Fini e con Alleanza Nazionale. Infatti, segue Francesco Storace, Teodoro Buontempo e Nello Musumeci nella fondazione del Movimento “La Destra”, divenendone poi Consigliere Regionale della Calabria dal 2008 al 2010. Oggi, avendo contribuito a fondare il movimento “Primavera Nazionale” insieme a molti altri militanti si avvicina alle posizioni di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Giorgia Meloni.

Sto parlando di Gabriele LIMIDO.

Signor Limido, vista la sua conoscenza della politica romana, avendo assunto cariche elettive nella Capitale e ruoli dirigenziali nei partiti, cosa ne pensa del caos romano intorno alla possibilità di trovare un candidato unico del centrodestra?

E' molto semplice. Sono un anticomunista convinto e vorrei che il centrodestra corresse con un unico candidato a Sindaco. Ovviamente, tutti devono mettere da parte rancori e personalismi. Sarebbe ora di dire "basta" a pensare ai propri asfittici orticelli e cercare di volare alto. Roma deve tornare ad essere la capitale del mondo.

Quindi, da ex esponente de "La Destra", oggi confluito in Primavera Nazionale, vicino a Fratelli d'Italia - An penso che condivida una convergenza sulla candidatura di Giorgia Meloni. Crede che in un possibile scontro tra Meloni e Raggi, la politica possa vincere contro il Movimento Cinque Stelle, emblema dell’anti-politica?

L'esperienza mi insegna che la politica è l'arte di fare diventare possibile anche l'impossibile. E poi, in caso di ballottaggio, penso che la Meloni, oltre ad essere una "romanaccia" doc, abbia dalla sua parte qualcosa che la candidata 5SS non ha : la passione ed un partito che, almeno a Roma, è abbastanza organizzato e consolidato. Vedrei la vittoria meno sicura se al ballottaggio ci andasse Giachetti. Palazzinari, poteri forti, apparato dem, preti, brogli e schifezze varie si scatenerebbero. Questa mia riflessione l'ho esternata a Rampelli nei giorni scorsi. Comunque, domani capiremo. Se ci sarà un'unica candidatura unitaria, io ed i miei amici faremo la nostra parte.

Ringrazio Gabriele LIMIDO per il tempo dedicatomi ad un’ora tarda e per aver conversato con toni amichevoli e disinvolti, caratterizzati da una particolare chiarezza, che spesso è difficile riscontrare nei componenti della classe politica. Faccio tesoro di questo primo articolo della Rubrica “Idee a Confronto”. 

Grazie ancora.

Umberto Garbini

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