Patto del Nazareno 2.0, interrogativo? Forse una certezza

Interrogarsi è lecito per chiunque anche alla luce dei sondaggi elettorali delle prossime elezioni amministrative di giugno. Renzi e Berlusconi un patto segreto?

Renzi e il Partito Democratico stanno attraversando una fase di difficoltà per gli scandali che flagellano il Governo Renzi, per le difficoltà economiche che attraversa la penisola, e anche per la non omogeneità tra l’elettorato democratico e il leader, che dimostra una crescente debolezza sul piano internazionale, scendendo a patti in politica interna con il “diavolo” pur di mantenere la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In questa fase, dove il centrodestra unito potrebbe far breccia nelle crepe dell’insufficienza politica e amministrativa del centrosinistra, Berlusconi si riscopre leader e moderato nei toni e nelle posizioni politiche. Quando oramai Forza Italia raggiunge i minimi storici preparandosi ad una delle fasi più difficili per la sua esistenza sullo scenario politico italiano, Berlusconi decide di abbandonare i suoi alleati storici per non perdere una sua leadership nazionale, che ha già da molti mesi abbandonato.
Il centrodestra unito, infatti, a Milano aumenta sempre più i suoi consensi, dando la sensazione di poter battere a mani basse il renziano Giuseppe Sala grazie alla candidatura di Stefano Parisi. A Napoli il centrodestra di Lettieri è proiettato al ballottaggio contro il Sindaco uscente, Luigi De Magistris, decretando la sconfitta del Partito Democratico di Valeria Valente. Il partito di governo già potrebbe perdere in questa tornata elettorale due grandi città che vanno al voto, ma, se il Cavaliere non facesse il “birichino”, si potrebbe aggiungere anche la Capitale.

È Roma l’anello debole del centrosinistra, che ha candidato il radicale Giachetti, che fatica a decollare nei sondaggi a fronte della presenza alle sue spalle della coalizione guidata da Giorgia Meloni, osteggiata da Berlusconi con la candidatura dell’ex Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
Berlusconi vuole perdere a Roma? Questo interrogativo aleggia nella mente di molti, che pensano che il Cavaliere di Arcore voglia permettere a Premier fiorentino di rimanere lì dov’è per altro tempo. La sconfitta nelle maggiori città italiane potrebbe mettere in difficoltà il Governo non eletto dell’ex Sindaco di Firenze, tanto da dover rassegnare le dimissioni. Per fare strike basterebbe che Berlusconi ritirasse la candidatura di Bertolaso, ma sembra che il Cavaliere non ne voglia sapere di compiere tale rinuncia sostenuto dall’ala centrista del partito con Antonio Tajani e Nunzia De Girolamo, mentre a non condividere tale linea troviamo il Governatore ligure, Giovanni Toti, l’on. Romani e gli ex An oggi in FI, Matteoli e Gasparri.

Questa visione potrebbe suggerire un Patto del Nazareno 2.0.

di Umberto Garbini

Commenti

  1. Berlusca s'è venduto a Renzi, l'unico modo per sopravvivere è inchinarsi a toscanaccio

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