Schavan come Fedeli, Germania come Italia

L'allora Ministro dell'Istruzione e della Ricerca Scientifica, Annette Schavan, rassegna repentinamente le sue dimissioni. Il motivo? L'accusa di aver copiato la tesi con la quale, nel 1980, consegue il dottorato all'Università di Dusseldorf. Accusa piuttosto seria e corroborata dall'assenso dei 12 componenti del consiglio di facoltà, che trovano come larghi tratti della tesi fossero copiati da fonti non citate nel prodotto finale. La Schavan decide quindi di estromettersi con le proprie mani dalla scena politica in seguito a questo episodio, evitando quindi l'umiliazione della revoca dai piani alti statali del proprio incarico.

Dicembre 2016, Italia.
La neo Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli risulta aver conseguito un titolo scolastico che, al netto dei fatti, non avrebbe diritto di attribuirsi. Un titolo di studio riconosciuto come laurea solamente per chi l'ha conseguito dopo l'anno 2000, a quanto pare.

Ora, non pretendo il seppuku rituale dei samurai dell'epoca Edo, con il quale i guerrieri nipponici erano soliti riconoscere ed espiare le proprie colpe ed evitarsi una fine disonorevole togliendosi la vita con le proprie mani. No, sarebbe esagerato.
Penso tuttavia sarebbe consono per un personaggio che ricoprirà una carica di spicco nella politica italiana fare mea culpa e riconoscere, come la Schavan, la propria leggerezza.
E come la Schavan tirarsi volontariamente indietro, salvando quella frazione di faccia e di amor proprio ancora incolumi dall'attacco, per evitare di venire massacrata completamente.

Perchè alla fin dei conti siamo sempre pronti a seguire l'esempio della Germania traghettatrice d'Europa, ma quando c'è un diretto conflitto d'interessi con le nostre posizioni caso strano i teutonici non sembrano più essere il faro da rincorrere per la salvazione delle nostre anime.

di Massimo Guidi