PRIVATIZZARE I PROFITTI E SOCIALIZZARE LE PERDITE: UNA (BRUTTA) STORIA LIBERISTA


Una delle motivazioni più di sovente addotte dai liberisti contro l' intervento pubblico in economia è che tutte le misure di incentivo, di sostegno e di sovvenzione a determinati settori della produzione o ad aziende specifiche, fino alla classica nazionalizzazione, altro non sarebbero che un modo per tenere in vita realtà improduttive e incapaci di stare sul mercato, assicurando il beneficio di pochi a spese di molti.
Occorre affidarsi al Sacro Nume del mercato, questa entità onnipotente, in grado di regolare perfettamente l' economia e di garantire il benessere di ognuno, per mezzo della "mano invisibile" di smithiana memoria, in grado di allocare equamente la ricchezza.
Una mano talmente invisibile da esistere solo nella mente di qualche stregone del liberismo alla Oscar Giannino, ed utopistica alla stregua dei vari postulati della dottrina di Marx.
Le maggiori storture del tempo odierno, in campo economico e sociale, sono proprio da ascrivere al libero mercato: la globalizzazione, presentata fino ad oggi come il "migliore dei mondi possibili", sta rivelando il suo volto più spietato.
Essa costituisce infatti l' humus più favorevole alle multinazionali, che possono impunemente stabilire le loro sedi legali nei paradisi fiscali e spostare la produzione in paesi emergenti, ove la manodopera presenta un costo irrisorio e non esistono norme di tutela del lavoro, della salute e dell' ambiente.
Ciò consente al capitale di massimizzare i suoi profitti, mentre nei paesi dove le fabbriche chiudono i battenti non rimane altro che disoccupazione e desertificazione industriale.
Un danno che ricade senz' altro sulla collettività in senso lato, ma anche sullo Stato, che vede così diminuire le sue entrate, pur dovendo erogare ammortizzatori sociali e misure di sussidio in favore dei lavoratori che perdono la loro occupazione.
Privatizzare il profitto e socializzare le perdite, come dicevamo.

dalla Pagina Facebook "Fenice"

Commenti

  1. Ma hanno abolito le tasse? Erano il 60% fino a qualche giorno fa.Buona notizia!

    I.G.

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