"Il provvedimento sulla “messa alla
prova” all'esame del Parlamento costituisce un esempio di cattiva
cultura. Determina il convincimento nell'opinione pubblica che lo Stato
sia incapace di assumere il suo obbligo di tutela dell'ordine pubblico,
che è anche quello della pena nei confronti di coloro i quali hanno
commesso reati. Si è trovata una soluzione che comporta un meccanismo
educativo distorsivo. Il concetto di partenza è che il provvedimento è
necessario perché le carceri sono sovraffollate. Ci si dimentica di
ricordare che attualmente la popolazione carceraria in Italia è
costituita per una percentuale elevatissima da detenuti in attesa di
giudizio. E quindi risulta, dall'analisi di questi numeri, che il
problema è nel funzionamento della giustizia. La lungaggine dei processi
e l'uso distorto, in alcuni casi, delle misure cautelari, hanno
determinato un aumento della popolazione carceraria.
Siamo in presenza di un provvedimento
che rappresenta il fallimento dello Stato. Pare evidente che questa è
una strada assolutamente sbagliata e quindi, come Fratelli d'Italia, non
solo ci opporremo al provvedimento ma in ogni occasione faremo in modo
che l’opinione pubblica sia informata degli aspetti negativi di queste
norme”.
E’ quanto ha dichiarato Marcello
Taglialatela, deputato di Fratelli d’Italia, durante il dibattito in
Aula sulla delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie
e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa
alla prova e nei confronti degli irreperibili.
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