«Fratelli d’Italia è stata costretta a
presentare oggi un question time al governo per chiedere conto delle
ragioni del sottoutilizzo del fondo casa per i giovani precari istituito
dal ministero della Gioventù nel 2010. Il fondo è rivolto a quei
soggetti normalmente "non bancabili", ovvero giovani coppie e single
sotto i 35 anni con figli minori e con un reddito annuale non superiore
ai 35 mila euro composto per almeno il 50% da lavoro precario, per
l’acquisto di un immobile del valore non superiore ai 200 mila euro. Il
fondo prevede due vincoli molto stringenti: il preciso divieto alle
banche di chiedere garanzie ulteriori all’ipoteca sulla casa e
l’applicazione di un tasso di interesse massimo. Il ministro Kyenge ha
ripetuto oggi quanto affermato in passato dall’ex ministro Riccardi,
ossia che il fondo risulta disapplicato per la "diffidenza del sistema
bancario" perché impone agli istituti di credito delle condizioni per
loro poco vantaggiose. La soluzione indicata dal governo è quella di
allentare i vincoli stabiliti dal fondo ed estendere la garanzia dello
Stato a una serie di categorie reputate più affidabili. È una soluzione
sbagliata che non aiuta i giovani e rischia di tramutare il fondo
nell’ennesimo regalo camuffato al sistema bancario. Se solo ne avesse la
volontà, il governo ha già tutti gli strumenti per garantire il
rispetto degli accordi presi nel 2010. E tra le soluzioni che
l’esecutivo potrebbe adottare per assicurare l’impegno del 100% del
fondo, senza snaturarne natura e obiettivi, c'è quella di stabilire che
la garanzia dello Stato di un miliardo di euro introdotta dal governo
Monti sulle passività delle banche sia applicata esclusivamente agli
istituti di credito che aderiscono al fondo casa».
È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
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