Il governo alle prese con i tagli alla pubblica amministrazione: entro il 31 maggio ogni ministro dovrà proporre il suo piano di risparmio. A Monti non resta che affidarsi ad un altro tecnico: l’ex commissario straordinario della Parmalat, Enrico Bondi. Ma la maggioranza frena. Bersani: "Non toccare lo stato sociale e la scuola". E Cicchitto: "Niente tagli alla sicurezza"
Tutto rimandato al 31 maggio. Entro quel giorno ciascun ministro dovrà proporre un piano di risparmio. A prevederlo è la direttiva del presidente del Consiglio Mario Monti che, dopo un Consiglio dei ministri di svariate ore, ha preferito rimandare i tagli alla pubblica amministrazione (l'ormai nota spending review) a data da destinarsi.
Nell'intento del governo c'è ancora l'idea di trovare
almeno quattro miliardi di euro per scongiurare l'aumento dell'Iva e un
altro miliardo per stimolare le imprese e rilanciare l’economia del
Belpaese. Dove? Non si sa.
Il rapporto che il ministro per i Rapporti con il parlamento ha presentato ai colleghi è la base per la discussione sui possibili tagli ai costi, necessari per recuperare qualche miliardo da utilizzare per abbattere la crisi economica e rilanciare la crescita. Il governo starebbe valutando anche la possibilità di tagliare le Province, soprattutto dopo il richiamo della Bce. Per scongiurare l’aumento dell’Iva di altri due punti, Monti ha chiesto a ciascun ministro di proporre un piano di risparmi entro il 31 maggio. I criteri alla base del documento partono dal "riconoscimento dell’attività di revisione di spesa come prioritaria". Il primo criterio operativo riguarda - appunto - la revisione dei programmi di spesa. Il secondo il ridimensionamento delle strutture dirigenziali. Poi, il premier propone di intervenire sui servizi razionalizzando sul personale e centralizzando gli acquisti. E ancora: il compattamento degli uffici, la riduzione delle consulenze e l'eliminazione delle spese di rappresentanza.
Per il momento il governo sta ancora valutando se intervenire con un decreto legge o con un disegno di legge. Ad ogni modo Monti punta a mettere insieme una sorta di task force interministeriale formata da tecnici con l'obiettivo di ridurre di circa 13 miliardi le uscite dei ministeri entro l'anno prossimo. La squadra sarà appunto guidata dall’ex commissario straordinario della Parmalat, Enrico Bondi, che sarà nominato subito con un decreto legge.
La maggioranza, tuttavia, si ricompatta per porre un freno al governo proponendo tagli selettivi. Così, mentre il segretario del Pd Pier Luigi Bersani sollecita interventi mirati per scuola, il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto chiede attenzione al settore sicurezza. "Non si può tagliare su stato sociale o istruzione, sul lavoro e gli investimenti perchè crolliamo", ha tuonato il leader democratico. Anche secondo l'esponente del Pdl, il governo deve "usare i bisturi e non l’accetta". "Mentre possono essere ridimensionate le spese inerenti il personale amministrativo - ha spiegato - è necessario prestare molta attenzione a non tagliare le spese per quanto riguarda la sicurezza".
di Andrea Indini, da Il Giornale
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