La Politica, femmina e puttana
Guardo con occhi stanchi e sconsolati lo scenario attuale, una Repubblica confusa, una Parlamento disconnesso con la realtà e un futuro affidato ad inetti dell’una e dell’altra parte. Il Governo si trasforma, passa dai barbari agli affaristi, dal sovranista “pericoloso” al democratico “disponibile” pur di non perdere la poltrona. Triste, oh Signore, quant’è triste questa Repubblica parlamentare. Gli occhi sono cambiati, il vigore e la speranza che si leggevano nei miei occhi dieci anni fa si sono spenti, lasciando spazio ad una rassegnazione, o meglio, ad una disillusione dettata dai tempi e dagli uomini. Be', vi è differenza tra noi e loro. Vi è differenza tra la mia idea di politica e la loro. Ma loro chi? Con “loro” intendo quelle forze che sono nate da nulla e nulla torneranno ad essere. In questi anni la volgata comune si interroga in modo semplice e crudo: “Qual è la differenza tra voi e loro? Cosa siete voi e cosa sono loro?”. Le differenze sono molte, ma una prevale sulle altre: la visione della politica. Chi ha radici di destra interpreta l’impegno come passione, coraggio, credendo in ideali alti permeati da un puro sentimento di romanticismo. L’amore o la dedizione alla politica è paragonabile ad un amore impossibile. Oggi ti avvicini, domani ti allontani dall'obiettivo. La politica dicono i vecchi maestri che sia “femmina” e “puttana”. Nei dieci anni di impegno ho preferito interpretarla come “femmina”, talvolta irraggiungibile e talvolta chiara e limpida. La politica esercita su tutti un fascino unico: non è bella ma attraente, non è simpatica ma è coinvolgente, non è puro divertimento ma è una continua sfida con sé stessi. La politica è metaforicamente rappresentata da una donna unica, che ti fa pensare a lei continuamente, che non ti consente di distogliere l’attenzione, che ti costringe a pensare a tecniche e modalità di corteggiamento. Non basta una rosa rossa per conquistare una donna chiamata “Politica”, ma serve costanza, passione, intelligenza e rispetto per cercare di avvicinarla, conoscerla e, magari un giorno, conquistarla. La donna “Politica” crea una dipendenza, un legame, o meglio, induce una fascinazione, che deve essere misurata e osservata con lo sguardo della ragione. La bravura del singolo sta nel controllo, nella capacità di cogliere l’attimo, di rimanere disincantato e di saper scegliere, perché, cari lettori, il confine è labile tra passione e fissazione. Con questo non voglio consigliarvi troppo zelo, ma prestate attenzione, tanta attenzione. Alle donne piace essere corteggiate, ma possono riservare anche grandi delusioni.
di U.G.
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