Davanti a un nemico comune due ex nemici si alleano. Così si spiega l'asse Monti-Berlusconi. Silvio e Mario hanno un obiettivo comune:spuntarla al vertice di Bruxelles. Il professore perché sa che alla fine di questa settimana, giovedì 28 e benerdì 29 si gioca il futuro dell'Eurozona ma anche quello del suo governo. Monti non può tornare con un due di picche, perché faticherebbe a cogliere quel consenso necessario per imporre nuovi sacrificio. Dal canto suo Silvio che, in questi ultimi giorni, sta lanciando messaggi al fiele contro il premier in realtà non ha nessuna intenzione di staccare la spina. Anche lui ha interesse che il vertice di Bruxelles vada bene e non solo per l'interesse nazionale, perché il presisente del Consiglio europeo Van Rompuy che ha sentito al telefono gli ha detto che la caduta di Monti avrebbe "effetti catastrofici" sugli equilibri europei. Silvio Berlusconi ha bisogno di tempo e nonostante in pubblico morda e sembra pronto ad azzannare il governo tecnico, in realtà ha da sciogliere tutti i nodi che si sono creati nel Pdl.
I sondaggi, dopo l'endorsement di Casini che ha strizzato più di un occhio a Bersani, raccontano che il centro-sinistra porterebbe a casa il 50% dei consensi contro uno striminzito 30% del Pdl. Per questo nell'incontro che si è svolto martedì 26 giugno a ora di pranzo a Palazzo Chigi Berlusconi ha sostanzialmente rassicurato Monti sulle sue vere intenzioni e gli ha psiegato che la sua offensiva è solo un'operazione di marketing per provare a rimettere insieme il Pdl. L'ex prenmier ha dato anche qualche consiglio a Monti, gli ha detto di evidenziare che l'Italia non è come la Grecia e il Portogallo invitando il premier a "premere sulla Germania". Monti gli rivelato che il suo obiettivo è quello di di arrivare a un'intesa sui meccanismi di stabilizzazione deloo spread per i Paesi virtuosi. Per quanto riguarda gli eurobond, il premier sa che per il momento è una partita persa ma si potrebbe portare a casa qualcosa in un prossimo futuro.
da Libero
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