Lo sviluppo di Passera? A colpi di bancomat

Nel decreto all'esame del governo, l'obbligo per i negozianti di accettare pagamenti elettronici dai 50 euro in su. Per le banche sarà boom di commissioni

Lo Sviluppo del ministro Corrado Passera? Si farà (e non potrebbe essere altrimenti, visto il suo passato da ex ad di Banca Intesa) a colpi di bancomat. Quello che i negozianti o i prestatori di servizi non potranno più rifiutare ("Non ho la macchinetta", "non ho la linea telefonica") per tutti i pagamenti a partire da 50 euro in su. Il provvedimento è tra quelli presenti nella bozza del "decreto sviluppo 2" al quale il governo sta lavorando. E non potrà non suscitare polemiche, proprio per il "background bancario" del ministro Passera. L'obbligo di pagamento elettronico, infatti, se da una parte semplifica e accelera le procedure e contribuisce a combattere l'evasione fiscale, dall'altro assicurerà un consistente aumento di entrate per gli istituti bancari sotto forma di commissioni.
Anche il resto della bozza è dominato dalle parole  "digitale", "online", "web" e via dicendo. "Digitale" (vaglielo a dire ai Comuni, soprattutto quelli del sud) dovrà essere la carta d'identità, che diventerà un tutt'uno con la tessera sanitaria; "online" saranno le ricette mediche; via "web" viaggeranno i certificati di nascita e di morte. E poi: una banca dati censirà le reti sotterranee e nell'etere e agevolazioni saranno previste per i nuovi impianti a banda larga. Il presidente del Consiglio Mario Monti, ieri, aveva ribadito che "la ripresa avverrà presto". Ma, intanto, il cosiddetto "cronoporogramma" dei provvedimenti che dovranno essere varati nei prossimi mesi è saltato.

da Libero

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