Chi si salva e chi no. Pronto il decreto taglia-province, in 36 verso la soppressione. Anche Terni non ce la fa
Arriverà sui banchi del Consiglio dei Ministri i primi di novembre il decreto legge che ridisegna la geografia politica italiana. Sono giorni contati quindi per 36 province italiane che dal 2013 saranno commissariate e portate lentamente alla chiusura.
Niente da fare, a quanto sembrerebbe dalle prime indiscrezioni in arrivo dalla commissione istituita dal Ministro Patroni Griffi, per quelle che, non arrivando ai requisiti richiesti si stanno letteralmente arrampicando sugli specchi, vedi Benevento, Treviso, Rovigo e la nostra Terni che, nonostante una proposta sicuramente appetibile spedita al Governo dal CAL, e nonostante un possibile spostamento di alcuni comuni resta comunque tra le cassabili.
Alla commissione incaricata di redigere il decreto stanno arrivando le varie proposte dai territori: chi chiede deroghe, chi avanza ipotesi di accorpamento, chi rivendica la propria identità. Ma i giochi sembrerebbero fatti e la mannaia della spending review sta per abbattersi sulle più "deboli".
Del resto le regole fissate sono chiare: le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine.
Secondo il piano del Governo le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane. Quelle tagliate saranno, come detto, 36; hanno invece sei mesi di tempo per adeguarsi le Regioni a statuto speciale, che però decideranno in autonomia.
L'Umbria quindi, stando alla mappa governativa prevista, vedrà "promossa" solo la provincia di Perugia, e tutta la provincia di Terni, soppressa, passerà sotto il capoluogo perugino. Nel Lazio la situazione non è migliore: la geografia politica laziale vedrà il territorio in tre macroprovince, Roma (metropoli), Frosinone-Latina e Rieti-Viterbo. In Toscana, Firenze metropoli vede il resto del territorio diviso nelle macroprovince di Grosseto-Siena-Arezzo, Lucca-MassaCarrara-Pistoia-Prato e Pisa-Livorno.
Dalla fine di giugno del 2013, questa almeno l'ultima indicazione della commissione, tutte le Province, anche quelle "sopravvissute" saranno guidate da un commissario che dovrà provvedere a traghettare il tutto verso il nuovo sistema. Resta da capire se il commissario sarà esterno, ad esempio nominato dal prefetto, o se il ruolo verrà affidato al presidente uscente della Provincia.
da OrvietoNews
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