“L’omicidio
del gioielliere di Milano riporta all’attenzione delle cronache il
grave problema della sicurezza. È ora di dare un prezzo non negoziabile
all’integrità fisica e alla vita. L’insicurezza regna sovrana ovunque,
in ogni campo della nostra esistenza, economico, sociale, umano. Neppure
le relazioni intime sono porti sicuri, aumentano anche le violenze su
donne e bambini all’interno del nucleo familiare, ma chi paga per il
male che ha fatto? Su 124 donne uccise nel 2012 ci sono stati solo 12
arresti.
Inaccettabile. Occorre mettere al centro del prossimo esecutivo anche
i temi legati alla sicurezza e alla certezza della pena, garanzia di
libertà di cui non si parla più. Anzi, si parla ancora e sempre di
amnistia senza rendersi conto della deriva che stiamo vivendo. Di questi
giorni è la notizia che Mario Alessi sarà presto libero di lavorare
fuori dal carcere. Eppure è stato condannato all’ergastolo per la morte
del piccolo Tommy, ucciso grazie alla libertà in attesa del terzo grado
di giudizio dopo due condanne per stupro, rapina a mano armata e
sequestro di persona. Ucciso a soli 18 mesi perché piangeva. È ora di
dire basta. Chi compie reati contro le persone deve pagare una pena
detentiva certa, che corrisponde alla condanna pubblicizzata, priva di
sconti automatici e di premi che non permettono di scontare
effettivamente quei 21 anni previsti dal codice penale come ‘prezzo’ di
una vita umana. Prezzo sì, dobbiamo per forza parlare in termini
economici, i soli che riusciamo a capire ormai. Alessi andrà a fare il
giardiniere, comprensibile l’indignazione della mamma di Tommy Paola
Pellinghelli. Il lavoro sia reso obbligatorio per chi si trova in
carcere, come lo è la scuola per bambini e ragazzi, la rieducazione
passa anche da lì. Ma dentro il carcere, non fuori, per stupratori,
pedofili, assassini e per tutti coloro che vivono di violenza ed
espedienti e non hanno rispetto per la vita altrui. Sono certa che
quando si troverà chi ha ucciso il gioielliere di Milano scopriremo che
aveva precedenti penali. E allora il vero colpevole è lo Stato incapace d
proteggere i suoi cittadini, ma capacissimo di ‘perdonare’ quelli di
loro che fanno solo del male”.
È quanto dichiara Barbara Benedettelli,
responsabile del Dipartimento Tutela Vittime della Violenza di Fratelli
d’Italia e presidente dell’Associazione “L’Italia Vera”.
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