Rimango, però, allibita nel leggere il
grave errore presente nel comunicato della Presidenza del Consiglio
quando afferma che la ‘significativa novità di questo provvedimento è
l’inserimento tra i beneficiari del Fondo dei lavoratori atipici’.
Ricordo al governo Letta che il fondo di garanzia per l’acquisto della
prima casa da parte delle giovani coppie da me istituito è attualmente
rivolto solo ai lavoratori atipici e non ‘anche’ a questi beneficiari.
Il
fondo prevede, infatti, che per accedervi non più del 50% del reddito
complessivo derivi da contratto di lavoro dipendente a tempo
indeterminato. Questa limitazione, insieme al preciso divieto alle
banche di chiedere garanzie ulteriori all’ipoteca sulla casa e
all’applicazione di un tasso di interesse massimo, sono state introdotte
proprio per evitare che il fondo di garanzia pubblico fosse utilizzato,
così come accaduto troppo spesso in passato, per concedere mutui a quei
soggetti che già li avrebbero ottenuti senza l’aiuto dello Stato e non a
sostenere quelle categorie economicamente deboli e reputate ‘non
bancabili’.
Mi
auguro si tratti solo di un errore veniale e di una sbruffonata di chi
rivendica come proprio il lavoro fatto da altri. Non vorrei, però, che
nelle parole dell’Esecutivo si celasse una volontà perversa, ovvero
quella di rendere meno stringenti i vincoli del Fondo per venire
incontro alle richieste più volte avanzate dagli Istituti di credito di
utilizzare le risorse per concedere mutui anche a coloro che hanno un
lavoro stabile a tempo indeterminato.
Se ciò
accadesse, le banche utilizzerebbero questi soldi a favore dei soggetti
economicamente più solidi estromettendo di fatto tutti i giovani con
contratti di lavoro atipico. Il tentativo di sottrarre ai giovani
precari le risorse del Fondo per tramutarle nell’ennesima agevolazione
pubblica alle banche è iniziato con la nascita del governo Monti e temo
stia proseguendo anche con questo Esecutivo. Ma su questo tema Fratelli
d’Italia non abbasserà la guardia e farà battaglia in Parlamento.
di Giorgia Meloni
29 agosto 2013
29 agosto 2013
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