Governo, Meloni: Chimera larghe intese è ipocrisia da superare

«L’unica cosa seria da fare è cambiare la legge elettorale e tornare immediatamente alle urne. Non mi convincono i governi di larghe intese o di scopo, perché in Italia non funzionano. Da noi le grandi coalizioni non si fanno come in Germania, si fanno “all’italiana” e abbiamo visto i risultati. La chimera delle larghe intese è una ipocrisia che va superata in una Nazione nella quale non si riesce neanche a confrontarsi in un dibattito televisivo.
Garantire governabilità non vuol dire mettere sedute sulle poltrone delle persone che non possono dare all’Italia le risposte di cui ha bisogno ma significa avere un governo in grado di governare, con una maggioranza coesa, solida e solidale. Questo lo si ottiene cambiando la legge elettorale. E per superare le ignominie del porcellum basterebbero due modifiche minime: abolizione delle liste bloccate con l'introduzione del voto di preferenza e premio di maggioranza al Senato su base nazionale come accade alla Camera».
Lo ha detto ai microfoni di “Radio Anch'io” il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
«Non comprendo le scelte che il Pdl/Forza Italia ha fatto e sta facendo. Fratelli d'Italia ha preso decisioni completamente diverse. Avevamo detto che non avremmo sostenuto un altro governo che rappresentasse la prosecuzione dell'esecutivo Monti e siamo stati coerenti, a differenza di altri. Se l’iva è stato un pretesto? Il sospetto viene perché questo è un governo che ha sbagliato tutta la politica economica. Penso ad esempio al bluff dell’Imu, che non è stata abolita per niente. Una nuova formazione del centrodestra? Già da tempo Fratelli d'Italia ha dato vita a un movimento alternativo di centrodestra, coerente, meritocratico, partecipato. E in queste settimane abbiamo avviato anche “Officina per l'Italia”, un laboratorio politico-culturale per fondare un centrodestra su presupposti completamente diversi da quelli che abbiamo visto in questi anni e in questi mesi», ha spiegato Meloni.

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