La Moratti nel pentolone del post-comunismo




Ieri sera i risultati provenienti dal Comune di Milano hanno fatto sbarrare gli occhi ai vertici del Popolo della Libertà e devo dire la verità anche a noi semplici e umili militanti del movimento giovanile che vedevamo Milano come simbolo del centro-destra, baluardo che sappiamo noi con Orvieto non raggiungeremo mai per la presenza ancora del del "regime comun...." ormai intriso negli organi di potere e nei meandri di tutto il Comune.
Ritornando a Milano per una volta dopo il 1989, quando quel 9 novembre di ventidue anni agli occhi dell'Europa fu mostrato l'orrore del VERO comunismo e molti che ci precedettero capirono che lottare dalla nostra parte era stata la cosa giusta.
La mia confessione non è l'espressione di una impotenza politica, ma i numeri fanno riflettere. La critica più importante è da rivolgere ai nostri amici leghisti che in questo ultimo periodo si sono interessati più alle poltrone di Roma che alla loro amata "Padania", che per me non esiste e non esisterà mai.
Le colpe non possono essere certo attribuite soltanto ai "cetrioli verdi" o come li volete chiamare. Credo che tutti Pdl e LN devono farsi un esame di coscienza su Milano. Milano non merita certo un ex terrorista borghese-radical chic come Pisapia ma spesso mi chiedo se meriti anche Letizia Moratti.
Non ho gli strumenti e la facoltà di poter giudicare i due candidati anche se l'ho appena fatto. Mi concederete che anche se la Moratti, credo che si sia capito, non mi stia tanto simpatica sperare nella sua riconferma.
In bocca al lupo a entrambi i candidati, vinca il migliore!

di Umberto Garbini

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