di Giorgia Meloni 23 febbraio 2013
Come quella volta che hai aspettato ore
sotto casa sua, solo per un breve incontro. Fintamente casuale,
maledettamente desiderato. Come quando aspettavi una notte intera fuori
ai cancelli, per essere lì davanti a tutti, a goderti lo spettacolo.
Come quando ti sei arrampicato sulla vetta della montagna, rischiando
l’osso del collo. Solo per goderti un’immagine diversa del mondo, e
sentirti… all’altezza. Come tutte le volte in cui hai sfidato te stesso,
nel lavoro, negli affetti, nella vita. Senza fare troppi calcoli, senza
reti di protezione.
Così, con la stessa folle passione di
ogni volta che facciamo una scelta ascoltando il cuore. Con il rischio
di perdere, certo, ma anche con la consapevolezza che rinunciare a
quella sfida ci priverebbe dell’unica vera ragione per cui vale la pena
campare: vivere la vita senza sprecarla, senza rimpianti, senza paura.
Fratelli d’Italia è nato così.
Vallo a dire al cinico,
all’opportunista, al calcolatore, e a tutti quelli che preferiscono
andare sul sicuro. Non capirebbero mai la nostra scelta, un po’ folle,
un po’ tenera, di mettere al mondo una forza politica a poco più di un
mese dalle elezioni, capace di vincere, di eleggere deputati, senatori e
consiglieri regionali, di portare nuove idee nel motore del futuro.
Già, io, Guido, Ignazio e gli altri
potevamo starcene sul divano ad aspettare la nostra elezione in
parlamento. Un’altra legislatura, un ottimo stipendio, il titolo
onorifico, zero costi, zero fatica, etc…
Invece ci siamo messi in gioco, abbiamo
percorso chilometri e chilometri, in macchina, in aereo, in motorino ed
in treno, per iniettare nelle vene del popolo più straordinario del
pianeta il virus della libertà e dell’amore per la Patria.
A poche ore dal voto posso dire che
comunque vada a finire ne è valsa la pena. Perché abbiamo visto
rinascere la fiducia laddove era tramontata ogni speranza di
cambiamento. Fratelli d’Italia è stata una palla di neve divenuta
valanga mano a mano che le si accostavano con circospezione migliaia di
italiani. Arrabbiati, delusi, diffidenti, ma, fortunatamente, mai domi.
Ne è nato un movimento popolare destinato a lasciare un segno nel
destino di questa Nazione. Una forza politica che non è di uno o di due,
ma di tutti coloro che vogliono ricominciare da zero, per sconfiggere
la sinistra e i tecnocrati, ma anche per rifondare il centrodestra.
In queste poche ore che ci separano
dalla chiusura dei seggi elettorali posso dirvi solo questo: la
differenza non la faranno gli indignati, o gli sfiduciati pronti a
votare per l’ennesima volta turandosi il naso. Certamente non la faranno
quelli che hanno scelto di non partecipare neanche. La differenza la
faranno gli innamorati folli dell’Italia e del futuro.
Possiamo fare la differenza, se teniamo
viva questa passione cocente che abbiamo scatenato. Che tutti ne
parlino, che divampi la speranza.
Giorgia
“Ogni speranza sta in noi, in noi soli”. Goffredo Mameli
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