L’unica grande differenza che corre, è che questa scena
indegna è stata girata non a Piazza Tahrir o a Misurata, ma nel bel mezzo della
Capitale della civile, e democratica Italia.
Nei fotogrammi si assiste alla violenta reazioni di
rifugiati, che armati di bombole di gas, bottiglie incendiarie e peperoncino
hanno aggredito le forze dell’ordine.
La rivolta è stata quanto mai scomposta e esagerata, tanto
da obbligare le forze dell’ordine ad utilizzare idranti per disperdere il
gruppo ingente di manifestanti che hanno lanciato qualsiasi cosa contro gli
uomini della Celere.
Non è possibile pretendere che i cittadini romani debbano
sopportare la presenza di zone franche dove regole e leggi non sono rispettate e
dove comunità straniere si danno una gerarchia differente rispetto a quella
dell’ordinamento democratico italiano.
Chiunque di noi, se mettesse piede in uno stato sovrano, non
si permetterebbe di occupare un edificio e non aggredirebbe le forze di
pubblica sicurezza, magari coadiuvato da qualche “figlio di papà” mascherato da
rivoluzionario.
Bivacchi, centri sociali, campi nomadi e occupazioni di
edifici abbandonati sono delle concessioni che uno Stato non dovrebbe
consentire, ma abolire grazie ad un parallelo piano di edilizia che consenta di
dare un alloggio popolare e degno ai cittadini italiani.
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