
Tenta l'assalto al quartier generale quando la battaglia appare a tutti persa e le truppe in ritirata. Il vescovo Giovanni è con le valigie in mano in mezzo ad un gregge che per la prima volta ha pianto per un prete e, proprio quando la situazione sembra precipata, esce fuori un alleato inatteso.
Toni Concina si getta nella trincea con un gesto dannunziano e s'appella direttamente a Papa Ratzinger per cercare disperaratamente di far rimanere il monsignore nella sua diocesi. Il sindaco e tutta la sua giunta si buttano nella mischia perchè" E' l'uomo di Chiesa più amato che ioabbia mai conosciuto. Un pastore eccezionale, legato alla città in tutti i suoi livelli, dalla nobilità ai carcerati" dice Concina, arrabbiato per aver aver ricevuto dal Vaticano delle rassicurazioni rivelatesi poi priva di fondamento. I sindaco è fuori dai gangheri e, per la prima volta, conferma indirettamente di aver giocato una partita dietro le quinte contro il "licenziamento" di Scanavino:"Alcuni alti prelati mi hanno preso in giro.
Troviamo assurdo che padre Giovanni debba lasciarci per un'istruttoria interna alla Curia evidentemente mal fatta che ha tenuto conto di divisioni intestine. Sarà un grave danno per la Chiesa orvietana, ne siamo sicuri". La lettera spedita al Papa verrà pubblicata domani da Il Foglio. Intanto anche l'assessore Marco Sciarra conferma l'opinione diffusissima secondo cui la vicenda Scanavino si è originata da una diatriba interna al clero locale e che la tragica morte del diacono Luca Seidita non ha fatto altro che far decadere improvvisamente una situazione già compromessa. "In questa storia ha sicuramente vinto una parte ristretta del clero che non ha mai amato i suoi modi genuinamente pastorali. Ha certamente perso quella Chiesa scevra da connivenze con meschini interessi locali anche politici. Scanavino è stato un magnifico collante tra varie realtà della società. Ad esempio, conquistava i carcerati non con le prediche, ma con l'esempio. Ma per paradosso non è stato il collante all'interno del clero abituato a vecchi formalismo".
Il rinnovamento di Orvieto non passa insomma solo per la politica, ma dovrebbe riguardare anche i chierici, sembra dire Sciarra. Solo che, a differenza di altri ambìti, in quello ecclesiastico la partita se la sono aggiudicata i guardiani del Vecchio regime, sempre che l'impresa futurista e disperata del fantasioso Toni Concina non porti ad un clamoroso ribaltamento di fronte.In un'intervista ad una quotidiano genovese, intanto Scanavino non ha escluso che gli scontri nella Curia siano stati acuiti da qualcuno interessato a prendere il suo posto. "Forse qualcuno dietro alla sete di verità e di fare pulizia, era anche animato dalla volontà di prendere il mio posto".
a cura della redazione di TuttOrvieto
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