Due anni vissuti sotto pressione, con l'illusione di avere a che fare con una sinistra davvero interessata a collaborare nell'interesse comune e un mare di problemi accatastati da decenni che adesso sono diventate le sue grande. Concina si leva i macigni dai mocassini, fa il punto sulle questioni più spiniose e sfoga tutta la sua disistima verso i democratici. Questa la sintesi della sua conferenza stampa fiume:
“Questa – ha detto il Sindaco - non è una conferenza stampa in risposta a numerose e a volte involontariamente comiche esternazioni dei giorni scorsi. Non è una conferenza stampa contro qualcuno o qualcosa. Questo non è mai stato mio costume e non lo sarà mai… a meno di provocazioni esagerate, che purtroppo ogni tanto succedono.
E’ una conferenza stampa per! Per fare il punto della situazione.
Per fornire informazioni corrette sullo stato dell’arte di alcuni argomenti
Per una altrettanto corretta par conditio verso i media, che spesso (beati loro!) hanno informazioni di prima mano, dopo segretissime cene organizzate da pericolosi rivoluzionari o da improvvisati, ancorché purtroppo già sperimentati, padri della patria.
Una sola annotazione politica: riguarda il PD e la sua recente frenesia comunicativa e di visibilità, della quale ho anche parlato nello scorso Consiglio Comunale.
Una corsa ad appropriarsi benemerenze. Una corsa sempre acidamente contro. Una corsa mai rispettosa delle difficoltà vere della città.
Solo uno squallido tentativo di ostentare celodurismo e velleitarie idee chiare, senza ritegno di fronte agli ancora recentissimi danni fatti ai cittadini. Un vecchio detto dice: ‘finché dura il rimorso, dura la colpa’. Poiché i danni provocati dal PD sono ancora evidenti sotto gli occhi di tutti, evidentemente la loro colpa è ben lungi dall’essere finita e purtroppo paga la città.
Un PD che scappa dalle sue responsabilità e che impunemente fornisce addirittura lezioni di buon governo. Purtroppo non ci casca più nessuno.
Mai un atteggiamento collaborativo, da me periodicamente richiesto e sempre apprezzato a parole e mai con i fatti. E sempre rinnegato il giorno seguente alle apparenti aperture e condivisioni. Pazienza. continueremo ad andare avanti serenamente con la nostra solida maggioranza, che à davvero solida, nonostante titoli allarmistici di qualche testata sempre alla ricerca di compiacere i vecchi capibastone.
Continueremo da soli a trovare soluzioni soprattutto di bilancio, difficili ma non impossibili.
Come vedrete, un bilancio 2011 di rigore, di necessari tagli e sacrifici, a volte obiettivamente dolorosi per qualcuno, ma certamente comprensibili da chi non vuole perpetuare un sistema antieconomico di privilegi per pochi e quindi di ingiustificati sprechi.
Non pensavamo, quando abbiamo cominciato, che avremmo dovuto fare fatica per ‘tenere insieme’ i pezzi finanziari di questa città.
Però ci stiamo riuscendo e un po’ alla volta anche i conti di questa città cominciano ad avere un aspetto umano. Il lavoro non è finito, ma le iniziative prese e invia di assunzione ci permetteranno di respirare. Questo d’altronde è un unico modo di impostare un bilancio di rilancio, un bilancio di speranza. La speranza che tutte le iniziative intraprese (tantissime) possano realizzarsi, debbano realizzarsi.
Certamente non per me o per i miei colleghi, da quasi due anni impegnati generosamente e gratuitamente per la città. Senza prebende, carte di credito o telefonini di recente memoria…
Sempre pronti a farci da parte per una diversa, democratica scelta dei cittadini, ma non certo per compiacere o lasciare di nuovo spazio a improbabili cospiratori da bar, a persone bocciate dalla storia, meglio, dalla cronaca minore, compromesse o stantie, cariche solo di antiche o nuove frustrazioni.
7111 persone di vari orientamenti e ideologie mi hanno (ci hanno) chiesto di operare per la città, anticipando in qualche modo poco meno di due anni fa qui a Orvieto venti di novità che spirano qua e là in Italia.
E hanno democraticamente individuato in me (e quindi nella mia squadra) la persona che (beata lei!) avrebbe dovuto gestire la routine amministrativa di un fortunato comune sano, ma la persona che pazientemente, respingendo vecchie incrostazioni e vecchi legacci, avrebbe dovuto tentare di ricostruire nuovi equilibri e un nuovo progetto di città.
Azzerando sempre pazientemente un passato che non può più tornare, non solo qui a Orvieto ma dovunque ormai non è più pensabile una economia assistita dove invece è fondamentale tornare ad un forte rispetto delle regole.
E questo vale soprattutto per i giovani imprenditori orvietani, che si affacciano con passione e competenza sui mercati.
Tornare al rispetto delle regole ed al rispetto del prossimo, cosa che fa bene a tutti, all’imprenditore ed al cliente, specialmente al turista di una città come la nostra che dovremo riportare ai vertici mondiali per livello di accoglienza, di ospitalità, di offerta, di pulizia.
Ma veniamo al dettaglio degli argomenti in agenda, che tratterò per sommi capi, rimandando i dettagli ad un prossimo incontro insieme agli assessori vecchi e nuovi, che ringrazio per inciso tutti per il rinnovato e proficuo impegno di questo difficile periodo.
BILANCIO PREVENTIVO 2011
Molti erano convinti che la quadratura non sarebbe arrivata, la fine del mondo non sarà quest’anno almeno per questa amministrazione.
Se qualcuno ci terrà la mano sulla testa, e a questo proposito chiedo il contributo del PD che ho scoperto così vicino e interessato alla Chiesa, sono convinto che presto saremo fuori da questa situazione difficile.
Venerdì prossimo, riunione della Giunta per stabilire le date di convocazione della commissione e del successivo Consiglio comunale. Ovviamente i documenti relativi saranno immediatamente resi disponibili, senza necessità di dover ricorrere di nuovo al babbo Prefetto.
Come dicevo, un bilancio duro e difficile che tiene conto della necessità di fare i conti con le voragini del passato, e dell’ulteriore aumento dello sbilancio derivante dalla mancata vendita di beni patrimoniali e dall’esito negativo con cui si sono concluse alcune gare. E nei prossimi mesi l’impegno fondamentale sarà quello di risolvere questi impasse e di portare a termine le operazioni previste o almeno parte di esse..
Per riavvicinare il Comune alla sua mission istituzionale, quella di fornire buoni servizi con una spesa tollerabile per il cittadino.
Incassando cento e spendendo cento meno uno, come ogni buon padre di famiglia, riducendo gradualmente i debiti contratti nel passato e quindi automaticamente gli oneri del servizio del debito (interessi). Ricordiamo per i più distratti il deficit di 7.5 milioni di euro ereditati nel solo anno 2009.
SWAP
E’ stata intrapresa la strada per fermare l’enorme emorragia che questi sciagurati contratti hanno provocato ai conti della città. In un caso, risolvendo tutti i contratti attraverso la negoziazione a ‘saldo e stralcio’, limitando così fortemente e soprattutto rendendo certi gli importi; nell’altro dovendo passare per la via giudiziaria. La prima udienza si terrà il prossimo 13 luglio.
Abbiamo finalmente dato una sterzata importante al problema dei derivati. La causa a BNL e la negoziazione con RBS metteranno il Comune in condizione di mettere la parola fine a questa ‘jattura’ che sarebbe altrimenti durata per altri 30 anni. Un risultato insperato e raggiunto in tempi brevi rispetto a quanto fatto da Comuni anche molto più importanti di Orvieto e soprattutto con mezzi più poderosi dei nostri.
Al di là dei rinvii a giudizio pendenti a pioggia su alcuni passati amministratori (che turbano davvero sempre, anche perché colpiscono a volte in maniera indiscriminata) e al di là del recente, incomprensibile atteggiamento assunto in Consiglio comunale dalle opposizioni, uscite dall’aula senza discutere ne’ affrontare un argomento così delicato, questo degli swap è un altro bellissimo regalo del passato.
Anche in questo caso (che condividiamo con altri comuni altrettanto illuminati) stiamo tentando di ripulire le casse comunali da alcune schifezze di finanza allegra: speriamo in buona fede, sono state fatte delle vere e proprie scommesse con i soldi pubblici, senza nessun beneficio ma imbarcando il comune in un processo finanziario perverso che dovrebbe durare per altri 30 anni.
Sono in corso forti polemiche politiche sull’argomento, legate soprattutto ai silenzi in Consiglio Comunale delle giunte precedenti ed allo strano comportamento in aula dell’opposizione, che (come al solito) dopo un attento e sereno dibattito in commissione ha preferito eclissarsi dal dibattito in aula. Misteri della fede e delle storiche telefonate in TV stile Ambra Angiolini/Gianni Boncompagni, dove la graziosa attrice era costantemente radiocomandata dal suo mentore/precettore.
L’assessore Romiti ha spiegato dettagliatamente il nostro percorso in questa vicenda, con la decisione (supportata dal miglior studio legale italiano nella materia, scelto rigorosamente dopo regolare gara) di cercare un compromesso con la RBS e ricorrendo alle vie legali con BNL.
Come ho già detto, non si tratta di due pesi e due misure ma semplicemente di una diversa valutazione delle responsabilità delle due banche nella questione. Più trasparente il contratto RBS e meno quello BNL. Inoltre, il pericolo di dover affrontare eventuali battaglie legali con RBS nel Regno Unito, dove anche nel caso auspicabile ma improbabile di successo in trasferta, le spese sarebbero state del tutto insopportabili per il Comune.
Dico questo in termini assolutamente elementari, senza la pretesa di dare ulteriori spiegazioni tecniche, fornite in aula da Romiti, che non doveva prendere nessun aereo al volo ma che volevamo fossero trattate prioritariamente, data la loro particolare importanza. Cosa che non ha impedito poi di completare l’ordine del giorno dei lavori del Consiglio tranquillamente e ritengo con piena soddisfazione anche di qualcuno di quelli che si sono coraggiosamente eclissati.
Alcune colorite immagini (sempre a senso unico), ogni giorno alla disperata ricerca di mettere in difficoltà questa giunta, sono davvero gratuite ed inutilmente insinuanti. Continuiamo quindi a lavorare come programmato, con l’auspicio di un gratificante successo complessivo per la casse comunali e per la città. E comunque gli importi swap saranno inclusi nel preventivo 2011 con buona pace dei corvi che insinuavano che tutto questo era fatto per sottrarli all’inserimento.
AMBIENTE
In campagna elettorale dicemmo chiaramente (a differenza della nostra avversaria) no al terzo calanco delle Crete. Non per una avversione preconcetta a progetti industriali sull’area ma per un profondo convincimento che:
1. Orvieto doveva diventare una città virtuosa sotto l’aspetto ambientale
2. Nel mondo sta crescendo una nuova sensibilità verso l’ambiente
3. Le discariche erano ormai un concetto residuale nella politica dei rifiuti
4. Nuove tecnologie erano in marcia per rendere economicamente diverso tutto il ciclo del rifiuto e che era su quelle che si doveva puntare
Prima con l’aiuto generosamente disinteressato del professor Gianni Clemente (che pubblicamente ringrazio ancora) e successivamente con l’arrivo e l’intervento prezioso dell’assessore Claudio Margottini abbiamo riportato chiarezza nelle cifre e nelle proiezioni confuse e contrastanti che circolavano sui tavoli più diversi e questi tavoli hanno dovuto prendere atto della nostra posizione trasparente sull’argomento.
Non ritorno sugli spiacevoli avvenimenti dello scorso aprile in sede ATI dove, prima io e poi Margottini abbiamo dovuto resistere ad una incomprensibile iniziativa tesa a supportare in qualche modo il progetto del terzo calanco, con l’inatteso appoggio politico dei rappresentanti dei Comuni del nostro comprensorio.
Ci ritorno ora solo per sottolineare come (secondo la trita considerazione che ‘la vittoria ha cento padri e che la sconfitta è orfana’) ora tutti intervengano per sottolineare impegni personali e istituzionali mai dico mai riscontrati prima per la cancellazione della discarica de ‘Le Crete”, addirittura richiamando benemerenze nei confronti dei movimenti ambientalisti, storicamente disprezzati o quanto meno trascurati.
Sarebbe grave se questo fosse dettato soltanto dalla volontà di mettere le mani sulle ipotetiche grosse somme di denaro della quali sembra che la Regione disponga per incentivi alle politiche ambientali e particolarmente allo sviluppo della raccolta differenziata. Il timore è sempre quello di spartizioni leonine delle risorse, dimenticando come al solito Orvieto e le sue necessità.
Anche qui continuiamo a fare il nostro lavoro, correttamente e senza strepiti, citando le cose che abbiamo realizzato oppure avviato puntando prioritariamente sul business riciclo dei rifiuti:
1. la costruzione di una cabina di regia sull’ambiente e sviluppo per il territorio orvietano (progetto SoSte);
2. discarica, dove abbiano agito in ottica di rispetto istituzionale e cercando di fare chiarezza su dati e procedure;
3. la filiera del vino ecologico dove potremmo essere precursori di un certi tipo di progetto;
4. stiamo lavorando ad una pista ciclabile da Orvieto centro storico fino alla Piscina di Ciconia;
5. stiamo lavorando alla realizzazione di una rete WiFi sull’intero centro storico, favorendo così il turismo nella città;
6. abbiamo avviato la realizzazione di un piano energetico comunale con la realizzazione di impianti fotovoltaici negli edifici pubblici (scuole e palestre);
7. abbiamo avviato la raccolta differenziata nel centro storico e stiamo estendendola alla periferia sperando nelal sensibilità di Sao che attualmente sta discutendo la cosa con Cosp;
8. valorizzazione turistico/ambientale del territorio (es. Ippovie in collaborazione con Porano);
9. contrasto al fotovoltaico selvaggio nell’Alfina in collaborazione con i Sindaci di Castel Giorgio e Castel Viscardo;
10. richiesta all’ANCI di favorire lo sviluppo delle rinnovabili per le pubbliche amministrazioni;
11. riduzione della mobilità nel centro storico con la realizzazione di pannelli informativi all’entrata di Orvieto per la localizzazione dei posti auto disponibili nei vari parcheggi;
12. manifestazioni per la diffusione della differenziata (es. esposizioni d’arte).
VIABILITA’
In dirittura d’arrivo (a Dio piacendo il 1° luglio) l’apertura del secondo grande parcheggio coperto, quello di via Roma. Parcometri in attesa di integrare con il sistema del Campo della Fiera in collaborazione con ATC. E contemporaneamente la gestione diretta del sistema parcheggi, dopo la sfortunata conclusione dei relativi bandi che prevedevano la concessione a soggetti terzi. Bandi andati deserti nonostante rappresentassero, per come erano stati redatti, una ‘formidabile occasione speculativa’ per il nostro amico economista sempre malevolmente in agguato, il quale aveva alzato i toni per dire come stavamo regalando ai barbari il sistema parcheggi. Tanto regalando che purtroppo nessuno aveva colto la cosiddetta formidabile occasione speculativa. E siamo stati costretti a tornare sui nostri passi con la gestione diretta.
Che speriamo ardentemente funzioni e sia conveniente per la collettività, superando malauguri diffusi ogni volta che si studiano soluzioni per la città.
E l’obiettivo è poi quello di rivedere daccapo tutto il sistema di viabilità cittadino, una volta messo a regime il complicato ma virtuoso sistema dei parcheggi, confidando anche nella collaborazione dei cittadini, quando saranno attuate per loro forme di utilizzazione delle aree di utilizzo convenienti e certamente più accettabili di quelle di lasciare l’automobile in qualsiasi fosso piuttosto che servirsi degli spazi regolari, che magari sono a non più di trenta metri di distanza.
Mi sono permesso di chiedere all’Onorevole Deputato che rappresenta gli interessi orvietani (non solo umbri) in parlamento che forse, prima di presentare interrogazioni a vari ministri, sarebbero opportuni nostri contati diretti, tesi esclusivamente a conoscere esattamente lo stato dell’arte, evitando di sollecitare enti e persona che sono attualmente già attivi e che forse potrebbero sorprendersi per questi tardivi interventi.
Nessun ‘nervosismo da fine corsa’ (bella immagine ippica) ma semplicemente il tentativo ahimè spesso inutile di aprire occasioni di confronto anche informale e di collaborazione.
INFRASTRUTTURE
Abbiamo rimesso in moto pratiche dimenticate nei cassetti ed ora, di nuovo, tutti rivendicano primogeniture o spazi di visibilità. Ben vengano interventi di chiunque a supporto delle necessità infrastrutturali di Orvieto ma che questo sia fatto con spirito cooperativo e non per i soliti stucchevoli motivi di demagogia e di propaganda politica.
1. Abbiamo in corso con i vertici Autostrade ed Anas la soluzione dell’annosa vicenda del Casello Nord e siamo quotidianamente in contatto con i responsabili operativi del progetto, questo si a fine corsa.
2. Il via alla Complanare è stato il frutto di un notevole sforzo burocratico e legale, seguito ai liturgici atti di opposizione alla conclusione dell’iter del bando di gara, utilizzando ogni relazione possibile, anche personale, per accelerare il via ai lavori. Ad oggi rimane soltanto una opposizione al percorso degli espropri che confidiamo di risolvere in breve tempo.
3. In corso di attuazione ogni tentativo per riavviare la disponibilità di fondi per i lavori necessari al processo manutentivo della Rupe. Anche qui confidiamo nella collaborazione di chi ha responsabilità di governo regionale e non solo.
4. Discorso particolare quello relativo all’ex Ospedale, pratica complicata da anni di interventi burocratici fortunatamente in via di superamento, in stretta e costante relazione con ASL 4, alla quale abbiamo già dato importanti sostegni e contatti con interlocutori terzi.
POLITICHE DEL PERSONALE
Fin dal giorno successivo al successo elettorale del giugno 2009 ho manifestato a tutto il personale dell’Amministrazione Comunale l’obiettivo di salvaguardare posizioni di lavoro e professionalità.
Questo obiettivo è stato costantemente perseguito, anche di fronte alla evidente necessità di rivedere gli organici, soprattutto sotto l’aspetto organizzativo e delle mansioni.
Domani avremo un incontro con alcune organizzazioni sindacali, con le quali tenteremo di arrivare, come già fatto con altre, ad una condivisione delle responsabilità.
Evidentemente questo Comune non può continuare a convivere con pesanti situazioni debitorie con strutture esterne, certamente benemerite ma che nel tempo sono state utilizzate anche (e sottolineo anche) come stanza di compensazione e di sistemazione non rituale di problematiche le più diverse.
La rivisitazione di tanti accordi e convenzioni non deve essere letta come un bieco programma di pulizia etnica ma solo come un tentativo di sollevare il Comune da oneri difficilissimi da sopportare. Sarebbe anche auspicabile una riflessione complessiva sull’argomento e soprattutto una maggiore collaborazione su iniziative anche minori, relative a spostamenti interni di persone, a volta rigidamente aggrappate ad intoccabili posizioni.
Per il futuro abbiamo anche la possibilità di incrementare la forza lavoro al CSM, fra i tagliaerba sistemeremo la vicenda della Biblioteca a cui va un plauso all’attuale personale che proprio in questi giorni si è adoperato per il completamento dello spazio giovani), non saranno assolutamente toccate le 7 persone in servizio mentre saranno inserite tre maestre opportunamente qualificate o riqualificate.
CASERMONE
Potrei infierire con chi ha recentemente blaterato su ipotetici sonni della ragione. Potrei infierire ma non lo faccio anche perché sono sinceramente addolorato per le vicende personali di persone che mi sono state a suo tempo presentate e che spero risolvano comunque bene il loro percorso giudiziario. comunque è sempre pericoloso sventolare in pubblico lettere private come arma di guerra.
Dal verbale della commissione Rodotà risulta che il percorso è stato lineare e ha tenuto conto, e non per spirito di parte, delle incongruenze delle offerte presentate, dei documenti contenuti nella busta di documentazione amministrativa ed arrivando alle conclusioni che, purtroppo, a dicembre 2009 le buste delle offerte non potevano essere aperte.
Per stare ai fatti: dal Casermone passa ogni ipotesi di sviluppo della città. Non è argomento che deve servire a contingenti manovre di bilancio bensì a un progetto di città che duri per decenni e non solo. E’ chiaro che il mercato deve far sentire la sua voce e quella chiarissima era nel senso di essere eventualmente disponibile per una procedura di acquisto e non per improbabili contratti di concessione, tra l’altro difficilissimi da finanziare.
Due annotazioni: stupiscono cambiamenti di percorso di chi per anni ha sostenuto la strada della concessione ed ora diventa strenuo difensore della vendita. Stupisce ma conforta. Mai un peccato cambiare idea in maniera motivata.
Stupisce che la disavventura di un imprenditore sia portata a sostegno della impraticabilità del concetto della vendita erga omnes! un salto logico alquanto azzardato. Tanti interlocutori interessati al progetto. Naturalmente con grande prudenza e attenzione ai dettagli. Contatti frequenti con la Sovrintendenza per evitare sempre possibili errori urbanistici nel corso delle trattative.
Vorremmo anche coinvolgere la benemerita Fondazione CRO per un convegno non faraonico di ulteriore approfondimento e studio. E probabilmente a breve potremo organizzare una conferenza stampa di dettaglio (per quanto consentito) sullo stato dell’arte.
VARIE
Passa attraverso la Fondazione la soluzione di alcuni problemi sui comparti come: Teatro e Scuola di Musica. Quotidianamente stiamo lavorando per entrambe. Oggi stesso spero di ricevere notizie confrontanti. L’idea è sempre quella di mettere ordine ai debiti fatti all’epoca della grandeur della Fenice di Venezia. La Fondazione dal solito ‘pierino’ è stata tirata dalla giacchetta dicendo che lavora sempre e solo per il territorio, in realtà il Teatro e la Scuola di Musica servono un vasto territorio.
Il trasloco delle scuole procede alacremente, per il Liceo / Ginnasio non ci sono problemi e i ragazzi torneranno nella sede origiaria. Più problematico quello del Liceo d’Arte perché le niote vicende della Curia hanno provocato un po’ di ritardi nel senso che Mons. Scanavino aveva impostato un percorso che non è stato gradito dall’Amministratore Apostolico Marra che sta cercando strade alternative e che con il fiato sul collo sia mio che della Provincia di Terni con l’Assessore Mocio con il quale collaboriamo. Anche su questa materia di sicuro non attendiamo passivamente gli eventi. Il problema dei rifiuti della Campania continua ad essere presente.
Orvieto Ushuaia Classica si farà, per Umbria Jazz Winter si intende chiudere il piano finanziario prima delle ferie. Speriamo che l’APT regionale ci dia una mano anche se a New York recentemente non si è parlato di UJW. La congressistica è alla nostra attenzione e sono in atto contatti con soggetti di primo piano a livello nazionale. Arcus ha confermato l’intervento per la sistemazione del piano superiore e del piano terreno della Biblioteca e si lavora per il CSCO, l’Università e l’Unesco. Per lo Sport che è molto importante di sta lavorando sodo: piscine e tennis avranno una vita indipendente dalla gestione del Comune. Proprio ieri si è svolto ad Orvieto un importante evento di atletica leggera della Libertas nazionale. Inoltre, stiamo sensibilizzando l’imprenditoria per sostenere la squadra di calcio orvietana.
La comunicazione sarà più vivace, chiederò agli Assessori di partecipare maggiormente i temi che seguono, a breve programmeremo altre comunicazioni in incontri sul bilancio e su altre tematiche. Il PdL non detta le condizioni altra cosa sono gli stimoli continui nel desiderio di risolvere i problemi e guardare avanti.
Qualcuno ha detto che il Sindaco Concina verrà ‘ricordato come una folata d’aria fresca e come una buona esperienza’, diciamo che mi piacerebbe qualcosa di più.
a cura della redazione di TuttOrvieto
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