“La penetrazione delle mafie in Umbria è soprattutto
legata ai fenomeni di riciclaggio anche se le segnalazioni ufficiali
che provengono da questa regione sono numericamente ridotte. Ciò non
significa che non si debba tenere alta la guardia perché i rischi sono
reali”. Intervenendo alla presentazione del libro di Claudio Lattanzi
“La mafia in Umbria. Cronaca di un assedio”, organizzato
dall’associazione Nuova Italia, il sottosegretario all’interno Alfredo
Mantovano ha lanciato un appello al mondo economico ed associativo
umbro.
“L’iniziativa di dare vita anche qui ad un’associazione anti usura ed antiracket sarebbe molto utile e verrebbe molto apprezzata anche perché potrebbe costituire un presidio contro i fenomeni malavitosi” ha detto Mantovano, ricordando come oggi il primo business delle mafie non sia il narcotraffico, ma il settore delle contraffazioni. Il sottosgretario ha anche ricordato quanto fatto dal governo sul fronte dei sequestri dei beni al clan, modificando la normativa precedente che consentiva la confisca dei beni solo a "persone di comprovata pericolosità" ed estendendola invece ai patrimoni anche non riconducibili alle persone fisiche. "La vecchia legge aveva forti limiti- ha spiegato il sottosegretario- come quello di non consentire il sequestro e la confisca di beni appartanenti ad un camorrista defunto. Adesso invece si agisce non sulla persona, ma sull'origine della ricchezza"-
a cura della redazione di TuttOrvieto
“L’iniziativa di dare vita anche qui ad un’associazione anti usura ed antiracket sarebbe molto utile e verrebbe molto apprezzata anche perché potrebbe costituire un presidio contro i fenomeni malavitosi” ha detto Mantovano, ricordando come oggi il primo business delle mafie non sia il narcotraffico, ma il settore delle contraffazioni. Il sottosgretario ha anche ricordato quanto fatto dal governo sul fronte dei sequestri dei beni al clan, modificando la normativa precedente che consentiva la confisca dei beni solo a "persone di comprovata pericolosità" ed estendendola invece ai patrimoni anche non riconducibili alle persone fisiche. "La vecchia legge aveva forti limiti- ha spiegato il sottosegretario- come quello di non consentire il sequestro e la confisca di beni appartanenti ad un camorrista defunto. Adesso invece si agisce non sulla persona, ma sull'origine della ricchezza"-
a cura della redazione di TuttOrvieto
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