Ormai è chiaro, la sinistra ha imbottito la sua pattuglia di
sottosegretari di militanti politici. Scavando nei curricula dei nuovi
componenti del governo Monti le sorprese non mancano. Ultima, in ordine
di tempo, quella che riguarda il ministero del Lavoro, dove sulla
poltrona di sottosegretario siederà in quota Pd Maria Cecilia Guerra,
direttore del dipartimento di Economia Politica dell’università di
Modena e Reggio Emilia, ma con una vita accademica vissuta in parallelo
all’impegno politico all’interno del partito di Bersani. La docente,
infatti, non soltanto è una collaboratrice fissa del quotidiano L’Unità,
ma risulta tutt’ora componente della segreteria provinciale del Partito
democratico. Incarico che svolge con assiduità da qualche anno, visto
che nella precedente gestione della federazione modenese era
responsabile per il programma politico dei democratici.
E se tra i requisiti necessari per far parte della squadra di governo, secondo gli accordi fra i maggiori partiti, c’era quello di non essere ex-parlamentari o emanazione diretta di strutture politiche, oltre che alla Guerra questo requisito manca anche al sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria.
Come precisato nel suo blog, infatti, durante il governo di centro-sinistra è stato comandato presso il Ministro della Pubblica Istruzione dove è stato membro della commissione per le indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola media. Fortemente impegnato nel volontariato, tanto da essere conosciuto come il “maestro di strada”, in occasione delle elezioni amministrative del 2006 si candidò a sindaco di Napoli con una lista civica di centrosinistra, il movimento ‘Decidiamo insieme’, ottenendo 18mila preferenze. Un impegno politico che non è finito lì. Infatti anche in occasione della scorsa tornata elettorale, quella che ha portato sulla poltrona di primo cittadino Luigi De Magistris, il neo-sottosegretario ha partecipato insieme ad altri esponenti partenopei alla campagna elettorale per il candidato del Pd con la lista “Per Morcone sindaco”.
Questi due casi si sommano a quello sollevato dal presidente dei senatori del Popolo delle Libertà, Maurizio Gasparri, che ha contestato la nomina dell’ex-deputato democristiano ed ex-ministro del governo Prodi Giampaolo D’Andrea per la carica di sottosegretario ai rapporti con il Parlamento. “Si è violato un principio a cui tutti pubblicamente ci eravamo richiamati” – ha tuonato l’esponente del Pdl. Ma se queste sono le premesse, sarà molto difficile indurre il Partito democratico ad un comportamento lineare e coerente con la natura e la genesi del governo Monti.
dalla redazione di Destra.it
E se tra i requisiti necessari per far parte della squadra di governo, secondo gli accordi fra i maggiori partiti, c’era quello di non essere ex-parlamentari o emanazione diretta di strutture politiche, oltre che alla Guerra questo requisito manca anche al sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria.
Come precisato nel suo blog, infatti, durante il governo di centro-sinistra è stato comandato presso il Ministro della Pubblica Istruzione dove è stato membro della commissione per le indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola media. Fortemente impegnato nel volontariato, tanto da essere conosciuto come il “maestro di strada”, in occasione delle elezioni amministrative del 2006 si candidò a sindaco di Napoli con una lista civica di centrosinistra, il movimento ‘Decidiamo insieme’, ottenendo 18mila preferenze. Un impegno politico che non è finito lì. Infatti anche in occasione della scorsa tornata elettorale, quella che ha portato sulla poltrona di primo cittadino Luigi De Magistris, il neo-sottosegretario ha partecipato insieme ad altri esponenti partenopei alla campagna elettorale per il candidato del Pd con la lista “Per Morcone sindaco”.
Questi due casi si sommano a quello sollevato dal presidente dei senatori del Popolo delle Libertà, Maurizio Gasparri, che ha contestato la nomina dell’ex-deputato democristiano ed ex-ministro del governo Prodi Giampaolo D’Andrea per la carica di sottosegretario ai rapporti con il Parlamento. “Si è violato un principio a cui tutti pubblicamente ci eravamo richiamati” – ha tuonato l’esponente del Pdl. Ma se queste sono le premesse, sarà molto difficile indurre il Partito democratico ad un comportamento lineare e coerente con la natura e la genesi del governo Monti.
dalla redazione di Destra.it
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