
"La ricostruzione fatta dalla
lettera aperta dei Capigruppo consiliari di minoranza sui lavori dell'ultimo Consiglio, - dice il sindaco
Antonio Concina
in risposta a Germani (PD), Gialletti (PSI) e Stopponi (PRC), -
particolarmente in relazione al rinvio di quello che viene definito
"piano della mobilità" è davvero sconfortante: "intransigenza del
Presidente del Consiglio", "mancanza dei numeri per approvarlo",
eccetera.
Al di là dell'abituale e antico lessico politichese, - spiega il sindaco, - il rinvio è stato
approvato all'unanimità solo e semplicemente perchè tutti eravamo stanchi e infreddoliti dopo ore di dibattiti e di interruzioni.
La tracotanza poi con la quale si parla di "superficialità,
presunzione e dispregio delle regole della partecipazione democratica" è
inqualificabile, cone l"indignazione" per il pozzo in piazza, per il
quale abbiamo da tempo in corso colloqui e valutazioni con la
Sovrintendenza. Facile sarebbe chiedere dove era l'indignazione quando
per esempio è stata realizzata la chiesa del Ponte del Sole, forse di
ben altro impatto urbanistico, e altre amenità legate agli "stimati
professionisti" richiamati come defensores civitatis! Sorvolo su altre
falsità o inesattezze di dettaglio.
Ho detto in una recente conferenza stampa che quanto stiamo
realizzando in questo periodo riveste semplicemente il carattere di un
aggiustamento della situazione davvero penalizzante di Piazza della
Repubblica e non di una improvvisata rivoluzione.
Riguardo al piano complessivo (che non considereremo mai un dogma e
che sarà sempre migliorabile) non ci siamo sottratti e non ci
sottrarremo a nessun confronto con la cittadinanza e le categorie
produttive. E' il nostro costante obiettivo e la nostra costante
preoccupazione. Forse, - conclude Concina, - non era esattamente così
nel passato. Lavoriamo dunque se possibile tutti insieme, con proposte
costruttive e non solo e sempre con manifesti astiosi e denigratori."
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