Dimissioni in massa nella Segreteria del PD Orvieto. Opposti sussulti e verifica della linea Mariani: eutanasia o rinnovamento vero?
Non si placa la tormentata vita interna del Partito Democratico di Orvieto, attraversato, come da molti anni a questa parte, da discussioni che, come sempre, sembrano andare oltre la normale dialettica. Mentre il partito orvietano punteggia la comunicazione cittadina con frequenti comunicati pieni di buone intenzioni e annuncia, in occasione del 25 aprile e con lo slogan "stare insieme, fare insieme", l'avvio della campagna di tesseramento, un nuovo metodo partecipativo e un cambiamento di rotta, filtra una notizia che sembra piuttosto riconfermare le vecchie e annose questioni, ossia le due irrisolte linee del partito. Si sono infatti dimessi ultimamente dalla Segreteria - senza che ne sia stata data notizia, e viene da chiedersi, a chi fa il lavoro di "informare", perché si comunichino ufficialmente le nomine e no, invece, le dimissioni, come se non fossero, parimenti, informazione che vale la pena porre all'attenzione dei cittadini - si sono dimessi, dicevamo, Massimo Stella, Anna Rita Mortini e, ultima e più recente, Liliana Grasso. Dopo le dimissioni ben più lontane di Massimo Gambetta, che non ha neanche rinnovato la tessera, restano, del nucleo iniziale della Segreteria Mariani, solo Gilberto Settimi e la vice segretaria Cristina Croce, che peraltro appartiene al gruppo, sembra minoritario ma non proprio sparuto, dei dissidenti dalla linea del segretario.
Il contrasto sembra essere tutto su un auspicato, e difficile, rinnovamento: da una parte chi, come Croce, Grasso, Bugnini, Scopetti, Germani e altri, vorrebbe potenziare e rinnovare il partito puntando su nuovi nomi e sulle competenze, dall'altra chi, come il segretario Mariani e buona parte della tradizionale nomenclatura, continua a perseguire, pur avanzando la priorità di un dibattito interno ai circoli, la logica della "vecchia" esperienza e della spartizione degli incarichi tra i dirigenti, impedendo, a detta dei dimissionari, un effettivo e necessario rinnovamento dei quadri dirigenti. Così affermano Liliana Grasso e Cristina Croce, mentre minimizzano sia il segretario Leonardo Mariani che la presidente Pirkko Peltonen. Mariani afferma di avere dalla sua, pur se abbandonato da buona parte del suo staff di segreteria, la maggioranza del partito di Orvieto, e Peltonen parla di "normali confronti interni a un partito".
Un partito diviso e depotenziato dai soliti problemi, a nostro avviso, che in un tempo di crisi generale non solo del modello sociale e economico dell'ormai vecchio Occidente, ma del ruolo e dell'appeal sempre più esiguo dei partiti, rischia, avvitato su se stesso, di non vedere con chiarezza come è percepito dalla città e dai suoi stessi elettori. Un rinnovamento drastico si impone, nel PD come altrove, e proprio sulla strada delle competenze e della rinuncia a leadership che, quand'anche fossero competenti, appaiono pericolosamente stantie agli occhi di chi dovrà scegliere da chi far guidare, fra due anni circa, la città. Se non si va su questa strada, già di per sé difficile per la generale sfiducia verso la politica tradizionale e i partiti, il PD mostrerà di non saper approfittare neanche del palese calo di popolarità del governo Concina.
Siamo in un'epoca in cui la maggioranza delle persone, delusa dai partiti, soprattutto a livello locale guarda alle persone. Siamo in un'epoca di grave crisi sociale, economica e culturale, un'epoca palese di basso impero, in cui non solo i valori e i tradizionali modelli economici e sociali dell'Occidente sono, nonostante la cieca ostinazione a riproporli dei decisori, in disfacimento, ma persino il clientelismo di un tempo ha perso ogni potere, semplicemente perché non c'è più nulla da promettere o da spartire. E', indubbiamente, tempo di relazioni vere, di trasparenza, di competenze e di innovazione effettiva: tutti argomenti che non si inventano sulla carta (e neanche sul web), ma si praticano nella concretezza del vivere. Nessuna linea può più tenere di fronte al nudo mostrarsi della realtà.
In ogni caso, sulle due linee dell'annoso contrasto il PD Orvieto è pronto al confronto. Dopo un'affollata Direzione, che ha cercato di filtrare le diverse e animate vedute, ai primi di maggio si andrà a una più serrata discussione all'interno dell'Unione Comunale, dove il segretario Mariani porterà in discussione un documento per una verifica sulla sua linea. Quale che passi, la linea possibile ci sembra solo una, e chissà se basterà.
di Laura Ricci, da OrvietoNews
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