Il ruolo umbro della Lega Nord nelle parole di Gianluca Cirignoni

Alle recenti regionali è stato eletto come rappresentante della Lega Nord nell'Assemblea di Palazzo Cesaroni. Degli scandali e i dissensi interni, che stanno interessando il suo partito sono argomento di dibattito interno anche in Umbria. Ce ne parla in questa intervista Gianluca Cirignoni, giovane tifernate, la cui appartenenza alle file del centro destra a Palazzo Cesaroni nelle ultime elezioni regionali, una novità. Rappresentò una new entry nel mondo politico umbro. Recentemente è stato nominato Coordinatore regionale della Lega Nord in Umbria.
E' soddisfatto per la sua nuova carica?
"Molto soddisfatto, la Lega mi ha fatto avvicinare alla politica intesa come servizio al cittadino, e ha ripagato l’impegno indefesso che ho profuso negli ultimi 10 anni per farla crescere anche in Umbria. Il compito che il movimento mi ha affidato è sicuramente difficile, specie in questo per noi travagliato periodo, ma io credo che con buona volontà impegno e coerenza riuscirò insieme agli
altri militanti umbri a radicare la Lega Nord nella nostra regione ed a condurla al suo primo congresso nazionale".
Nelle recenti elezioni regionali è stato eletto come consigliere della Lega nella coalizione di centro destra. Un fatto nuovo in Umbria. Che progetti ha per la nostra regione? Di che cosa abbiamo bisogno?
"L’Umbria ha bisogno innanzi tutto di infrastrutture adeguate a sostenerne lo sviluppo economico per uscire da un isolamento storico cui non è mai stata data una risposta che non fosse quella di privilegiare un territorio anziché un altro. Credo che l’Umbria debba avere un aeroporto collegato con l’alta velocità ferroviaria, collegamenti adeguati e veloci con le Marche e una superstrada e45 ammodernata e messa in sicurezza che sia gratuita per gli umbri a pagamento con il sistema del bollino per gli altri e tutta sotto la gestione del compartimento Anas regionale. Inoltre è importante il ridimensionamento della sovradimensionata macchina burocratico amministrativa regionale costruita dalla sinistra in oltre 40 anni di potere, la riduzione del numero delle Aziende sanitarie locali, che non significa chiudere gli ospedali, e la centralizzazione vera degli acquisti in sanità debbono essere uno degli obiettivi primari da perseguire al fine di liberare risorse da destinare a migliorare i servizi ai cittadini. Il sostegno alle nostre piccole e medie imprese garantendo l’accesso al credito deve necessariamente passare attraverso una rimodulazione di Sviluppumbria e Gepafin che solo di salari e stipendi ci costano oltre 5 milioni di euro l’anno. Anche nel campo della sicurezza la regione può fare molto destinando risorse agli enti locali attraverso una concertazione realizzata tramite la conferenza sulla sicurezza integrata. Gli umbri e le loro famiglie devono tornare a padroni a casa propria e la storicità della residenza in regione deve essere un parametro da applicare nell’erogazione dei servizi per evitare che la nostra gente sia penalizzata rispetto agli ultimi arrivati".
Ci sono stati riflessi in Umbria per la crisi del partito a livello nazionale? Aveva avuto rumors o avvisaglie di quanto sarebbe accaduto e di quanto la Procura ritiene che alcuni rappresentanti  stavano facendo?
"No, in Umbria si è sempre lavorato a testa bassa senza pensare a correnti o cerchi magici, anche perché eravamo e siamo ancora impegnati in un difficile lavoro di strutturazione radicamento territoriale e creazione di una classe dirigente. Ovviamente non è che non vi sia stata discussione interna e anche gli umbri hanno fatto sentire la propria voce a Bergamo chiedendo pulizia interna indipendentemente dai cognomi".
Il caos lega condurrà ad una detronizzazione di Umberto Bossi? E se accadrà, visto che è il fondatore, come cambierà il partito senza il suo leader storico?
"Umberto Bossi è e sarà sempre nel cuore di ogni leghista, senza di lui non esisterebbe la Lega nord per l’indipendenza della Padania e la gente del nord non avrebbe mai preso coscienza di se stessa, Bossi non ha solo fondato un movimento ci ha dato una ragione per sperare in un futuro migliore. Detto questo la malattia che lo ha colpito nel 2004 ha fatto si che qualcuno si sia sentito più importante di quanto in realtà non fosse e abbia cercato di costruirsi “rendite” di posizione che in un movimento federale democratico e partecipato come la Lega nord non potevano durare. I nodi sono venuti al pettine Umberto Bossi ha fatto un passo difficile che solo un leader vero poteva fare ed è attualmente il nostro Presidente federale, al congresso di fine giugno decideremo il nostro futuro".
I due leader del Centro Destra, Berlusconi e Bossi, coinvolti in inchieste giudiziarie, sono all'angolo?
"Le scelte di Berlusconi e del Pdl a livello nazionale le ritengo sbagliate, Berlusconi si è messo nell’angolo da solo appoggiando un governo antidemocratico, dei poteri forti che sta strangolando il paese e la Padania in particolare. La Lega Nord pur messa nell’angolo da questioni interne che si dissolveranno al congresso e da un vero e proprio attacco mediatico, con la scelta coraggiosa di non appoggiare Monti e i suoi “professori” pieni di conflitti di interessi sta ritrovando se stessa e risorgerà più forte di prima."
Quale sarà il futuro della coalizione?
"Su questo credo che l’appoggio del Pdl al governo Monti abbia creato una frattura che sarà difficilmente sanabile, anche perché Monti sta buttando alle ortiche il progetto federalista che Lega e Pdl avevano quasi terminato, forse è stato proprio il progetto federalista in dirittura d’arrivo a portare all’avvento di Monti il “messia” dei poteri forti garante del centralismo assistenzialista romano-centrico".
Da giovane consigliere, come vede la politica umbra in questo periodo?
"La vedo distante dai problemi della nostra gente, prigioniera di alcuni soggetti che non vogliono fare un passo indietro al fine di rasserenare il clima e ridare lustro e credibilità alle istituzioni".
rritori piuttosto superficiali.

da La Goccia

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