Non è la casta che rialza la testa dopo aver compiuto il bel gesto e cerca di far rientrare silenziosamente dalla finestra ciò che aveva cacciato con grande clamore mediatico dalla porta, ma solo l’intenzione di “compensare almeno le tante ore dedicate al lavoro per la comunità”.
La notizia è che alcuni assessori comunali si sono stufati di lavorare gratis e chiedono che vengano reintrodotti gli stipendi cancellati senza esitazione dalla prima giunta Concina, quella cioè costituita in seguito alla vittoria elettorale del 2009 e presto falcidiata da defezioni, liti e abbandoni con tanto di porte sbattute e sottoposta per forza di cose a radicali modifiche.
La “nuova” giunta Concina è più in sintonia coi recenti orientamenti emersi dalle ultime elezioni francesi che col rigore del professor Monti e dentro le segrete stanze c’è chi ha puntato risolutamente i piedi chiedendo che vengano ripristinati i compensi con effetto retroattivo a far data dal primo gennaio del 2012. Il sindaco Concina ha già fatto sapere che lui continuerà a lavorare gratis mentre il costo complessivo dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai ventimila euro considerando che un assessore percepisce uno stipendio di circa mille euro contro i tremila lordi del sindaco che Concina non ha però mai preso, sommando i quattro mesi del 2012 per i quali si dovrebbe provvedere con effetto retroattivo.
Tra coloro che auspicano il ripristino del compenso ci sarebbe anche il neo assessore alla cultura Marco Marino, ma le ragioni degli assessori vengono difese anche dal presidente del consiglio comunale Marco Frizza: “Nessuno vuole arricchirsi svolgendo attività di politica, ma dedicarsi all’amministrazione comunale può diventare addirittura une remissione economica per chi è impegnato in prima persona tutto il giorno”. L’eventualità di reintrodurre gli stipendi sembra un tabù e alcuni assessori sono restii anche a parlarne, è comunque sicuro che non tutti sono d’accordo nell’adottare il provvedimento. La discussione è destinata a protrarsi fin quando non sarà elaborato il bilancio previsionale del 2012.
Il nobile gesto aveva proiettato del resto Concina anche alla ribalta nazionale, con tanto di intervista su Striscia la notizia in veste di inedito rappresentante dell’anti-casta e, addirittura precursore di Monti come lui stesso si era definito con ironica immodestia. Adesso la necessità di provvedere alle quotidiane esigenze monetarie della sua squadra rischia d’ ammantare di retorica quella scelta all’insegna dell’austerity compiuta con slancio due anni fa e candidare la giunta al tapiro d’oro del ripensamento tardivo o dell’imbarazzata retromarcia da ingranare però a telecamere spente. All’esperto di comunicazione Toni Concina spetterà insomma anche il compito gravoso di non immolare l’immagine di un’amministrazione sobria e virtuosa sul prosaico ritornello del “tengo famiglia” che si leva alto e forte dal suo consiglio d’amministrazione ormai con ricorrente monotonia.
da TuttOrvieto
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