A Genova dal pulpito don Farinella loda il candidato del Sel. Una strategia già collaudata da don Gallo. Ecco i preti cattocomunisti che sostengono Vendola.
(Nichi Vendola e il candidato del Sel Marco Doria) |
Che un certo braccio armato della Chiesa militasse per il Sel di Nichi Vendola non è certo un mistero. Anzi. Ma che dall'altare si inneggi al comunismo e si inviti a votare i candidati della sinistra è un altro paio di maniche. Succede a Genova. Fra due settimane, infatti, la città della lanterna andrà al voto per scegliere il nuovo sindaco che ha sostituirà la pd Marta Vincenzi. "La Messa è finita, andate in pace e votate per la lista di Marco Doria": è l’appello al voto, in vista delle amministrative del 6-7 maggio, fatto ieri da don Paolo Farinella, parroco di Santorpete, comunista dichiarato, per il candidato del Sel. Non è certo la prima volta che l'ala cattocomunista della Chiesa si faccia avanti a sostegno dei candidati del centro sinistra. È successo nel 2011 a Milano - tanto per fare un esempio - dove l'associazionismo cattolico (in prima linea don Virginio Colmegna) e parte della Curia meneghina appoggiarono più o meno indirettamente Giuliano Pisapia nella corsa a Palazzo Marino. Stessa storia a Genova. Il giovane candidato del Sel gode, infatti, della benedizione di don Andrea Gallo, il "prete di strada" che negli ultimi anni è diventato il king maker del centrosinistra. È lui che fa e disfa le giunte e che sceglie i sindaci. Non solo. Anche il parroco di Santorpete si schiera apertamente con Doria.
"Io vi dico che per Genova la scelta migliore è Doria e deve vincere al primo turno", ha detto don Farinella che le motivazioni al sostegno di Doria le ha anche scritte nel foglietto della liturgia. Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, infatti, la "messa elettorale" del sacerdote avrebbe avuto anche un capitolo dedicato alla presentazione di tre candidati, uno di Sel, uno dell'Italia dei Valori e uno della Lista Doria, che sono stati invitati all’altare. Poi è arrivato l’attacco ad altri candidati sindaco, Pierluigi Vinai del Pdl, che secondo don Farinella sarebbe appoggiato dalla Curia, e Enrico Musso del Terzo Polo. Altro che Santa Messa, un vero e proprio spot elettorale per la sinistra. Don Farinella ha speso parole di incoraggiamento anche per il "grillino" Paolo Putti.Cade nel vuoto insomma l'appello lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco nei giorni scorsi. Dalle colonne del settimanale cattolico Bagnasco aveva, infatti, ricordato ai parroci che non è consentito offrire spazi parrocchiali ai candidati alle amministrative. Terminata la liturgia, don Farinella è stato avvicinato dal Secolo XIX e non ha risparmiato il presidente del Consiglio Mario Monti: "Se prima ritenevo che fosse mio dovere attaccare Berlusconi, oggi me la prendo contro il governo Monti, immondo". Altro che sermone. Un vero e proprio attacco all'esecutivo. Purtroppo, Genova è avvezza a questo tipo di campagna elettorale. Basti vedere come si è mosso don Gallo negli ultimi mesi spostando l'investitura dalla Vincenzi a Doria per capire come funzionano le cose nel capoluogo ligure. "Dove c’è un sindaco appoggiato da noi che ha fatto il primo mandato – aveva assicurato Vendola in tempi non sospetti – non servono le primarie, noi lo appoggeremo ancora". Poi ci aveva messo lo zampino don Gallo e il governatore della Puglia aveva cambiato idea: "Avevo detto che appoggiavo Marta? Io mi fido di quel che dice don Gallo". Il "prete di strada" si è appassionato a tal punto di Doria che, durante la campagna elettorale, si è messo insieme a lui a raccogliere le firme per strada.
Il fatto è che, da sempre, c'è una certa Chiesa troppo vicina alle frange più estreme della sinistra e agli ambienti no global. La ricetta di preti come don Gallo o don Farinella non cambia: usare il proprio abito per fare campagna elettorale per la sinistra radicale.
di Andrea Indini
Commenti
Posta un commento