Il carabiniere scelto Manuele Braj, 30enne di Galatina, ha perso la vita in un'esplosione in un campo d'addestramento della polizia afghna ad Adraskan. Feriti alle gambe due militari, non sono in pericolo di vita. Ancora poco chiare le dinamiche della vicenda: potrebbe trattarsi di attentato. Napolitano: "Profondo cordoglio di tutto il Paese"
Probabilmente un altro attentato che coinvolge i militari italiani quello accaduto ad Adraskan, 100 km a sud di Herat.
Intorno alle 8,50 (le 6,20 in Italia) un esplosione in un campo d'addestramento della polizia afghana ha ucciso un carabiniere e ferito altri due. Nella deflagrazione è stato coinvolto un altro militare, fortunatamente illeso. I quattro appartengono al Pstt (Police Speciality Training Team), uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana.
Ancora poco chiare le dinamiche dell'accaduto. I militari erano su una garitta di osservazione installata vicino alla linea di tiro del poligono, quando probabilmente sono stati colpiti da un razzo Rpg proveniente dall'esterno. Il carabiniere morto sul colpo era un 30enne di Galatina (Lecce), Manuele Braj, e faceva parte del 13esimo reggimento Friuli-Venezia Giulia. Sposato, aveva un figlio di appena 8 mesi. I due feriti sono stati colpiti alle gambe. Le lesioni sarebbero gravi, ma entrambi non sono in pericolo di vita. Sono il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo), della seconda Brigata mobile di Livorno, e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani), in forza al 7/o Reggimento Trentino Alto Adige. I due sono ora ricoverati all'ospedale da campo americano di Shindand.
Informato dell'accaduto, Giorgio Napolitano "esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese".
da Il Giornale
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