Il Senatùr non molla e ribatte a Bobo: "Il capo sono io, gli altri non spaventano"
Nuovo capitolo nella lotta di potere del Carroccio. E al Cav Umberto consiglia: "Attento, i pm ti mazzolano"
La convivenza armata rischia presto di diventare guerra fratricida. In stile
Highlander, tra
Umberto Bossi e
Roberto Maroni
ne rimarrà soltanto uno. Non passa giorno, infatti, senza che
presidente e segretario della Lega si pizzichino sulla loro leadership
nel partito. Giusto per rimanere alle ultime ore, Bobo aveva definito la
carica di Bossi "affettiva", limitandone di fatto poteri e incisività.
Ma ancora una volta Il Senatùr non ci sta. E' ancora lui il capo? "Così
dicono... Ci sono tanti cani piccoli che abbaiano ma non mordono".
Riferimento forse più ai maroniani che a Maroni, cui comunque l'ex
segretario regala una frase amara: "Con me non è molto generoso...". E
mentre mercoledì
Silvio Berlusconi ha incontrato
proprio Maroni per discutere di nuova legge elettorale, il "dimenticato"
Bossi lo avverte e gli consiglia di stare in guardia: "Come si è fatto
vivo, la magistratura lo ha mazzolato subito - ha spiegato il presidente
della Lega citando anche l’inchiesta siciliana sui rapporti tra Stato e
mafia -. Deve stare attento a quel che fa...".
da Libero
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