Pesa la decisione della Corte Costituzionale tedesca: su fondo Esm e fiscal compact tutto rimandato al 12 settembre
La possibilità che - come la scorsa estate e come accadde
proprio in questi giorni - riprendesse l'attacco speculativo contro
l'Italia era più che accreditata, tanto che gli operatori di molte sale
di trading legate al Tesoro sono stati costretti dalle loro società a rinunciare alle loro vacanze.
Ed ecco che con un timing allarmante la nuova tempesta comincia a
colpire il Belpaese. L'indicatore che tutti guardano è lo spread: il
differenziale tra Btp e Bund tedeschi a dieci anni è volato a 500 punti
base, per poi retrocedere di qualche unità a quota 490, con un
rendimento pari al 6,12 per cento (altissima tensione anche sui Bonos
spagnoli, con lo spread quasi a quota 560). Il governo Monti ha
rassicurato: "Al momento non c'è nessuna intenzione di ricorrere al
cosiddetto scudo anti-spread. Nessuno può escluderlo a priori per il
futuro, ma al momento non se ne ravvisa la necessità", hanno spiegato
fonti dell'esecutivo.
Incertezza sul meccanismo anti-spread - Sui rilazi
dello spread non pesano soltanto i timori speculativi che porta con sè
l'estate. Ci sono infatti altri due fattori che incidono in questo
lunedì 16 luglio. Il primo, la notizia che la Corte Costituzionale
tedesca ha annunciato che si pronuncerà soltanto il prossimo 12
settembre sulla compatibilità del fondo Esm e del fiscal pact con le
leggi tedesche. Il risultato? Sarà un lungo e caldissimo agosto di
incertezza per i mercati del debito sovrano, poiché le decisioni
definitive sul meccanismo anti-spread sono state rallentate dalla Ue e
da Berlino: ancora per lunge settimane non ci sarà alcun paracadute per i
Paesi nel mirino, come Italia e Spagna. Poi incidono le stime del Fondo
monetario internazionale sull'economia mondiale: in un aggiornamento
del World Economic Outlook le previsioni sul Pil globale sono state
abbassate a un valore pari a -0,1% per l'anno in corso e a -0,2% per
l'anno prossimo a causa di "segni di ulteriore debolezza nella ripresa
globale.
da Libero
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