Berlusconi manca da tre mesi. E' ora di tornare dal Kenya e decidere una volta per tutte se candidarsi o farsi da parte
"Com’è l’Italia vista dal Kenya, caro Cav? Abbastanza lontana
da non apparire disperata come in realtà è? Nessuno qui si mette a fare
la morale su un giorno di vacanza in più, alle diete poi siamo
sensibilissimi, il problema è che un leader del Popolo della Libertà
manca, ci perdoni Angelino Alfano, niente di personale, da una decina di
mesi, ed è una vacanza lunghissima. Il problema è che da tre mesi
almeno si sta qui a sfogliare la margherita del mi candido non mi
ricandido, cambio nome non cambio nome. In assenza del risultato
scaturito dai petali, gli altri si muovono, Casini si prende il nome sul
simbolo, e c’è poco da arrabbiarsi, intanto perché se uno vuol cambiare
nome al partito lo fa, poi perché Italia è una parola che si porta,
invocandola almeno quanto non la si onora", spiega Maria Giovanna Maglie su Libero in
edicola oggi, martedì 11 settembre. Il messaggio è chiaro: basta
tergiversare con il mi candido, non mi candido. Secondo la Maglie, il
Cavaliere ha poco da fare se non tornare dal Kenia e decidersi. Perché
la gente è stanca. Vuole un centrodestra che la liberi del protettorato
tecnico. Dalla rilevazione Deos, infatti, emerge che il 40 per cento
sceglie Berlusconi leader, il 30 per cento vota Alfano, ma il
venticinque per cento preferisce scegliere il candidato premier, vuole
le primarie insomma oppure si tiene quel che ha. Il punto è che il
Cavaliere si deve svegliare: non ci deve lasciare con Monti e Casini.
Berlusconi manca da tre mesi: è ora di tornare e decidere una volta per
tutte se candidarsi o farsi da parte.
Staccare la spina? - La fretta è massima, assoluta. Il premier Monti parla di "crescita" (anche se la individua "dentro di noi") ma gli indicatori condannano il suo operato: i dati sul Pil diffusi lunedì 10 settembre fotografano una situazione inquietante: il prodotto interno lordo è in calo del 2,6%, il peggior dato dal 2009. Il Pil crolla, ma Berlusconi e il Pdl continuano a sostenere il governo dei professori che ci ha riempito di tasse. Gli elettori del centrodestra sono stufi, di Monti non ne possono più, e malsopportano l'appoggio accordato dagli azzurri (anche se non monolitico) ai tecnici. E inizia a circolare un sospetto, sul quale si concentrano diverse voci: Berlusconi vuole tenere in vita il governo tecnico fino ad aprile per potersi poi sedere con più influenza al tavolo post-elettorale dal quale potrebbe sorgere un governo Monti-bis? Una possibilità che non può essere scartata, ma che gli elettori del Cavaliere non vogliono nemmeno prendere in considerazione: secondo loro, anzi, sarebbe meglio se Silvio staccasse la spina subito, ora, al governo tecnico. Secondo voi Berlusconi dovrebbe far cadere Monti?
da Libero
Staccare la spina? - La fretta è massima, assoluta. Il premier Monti parla di "crescita" (anche se la individua "dentro di noi") ma gli indicatori condannano il suo operato: i dati sul Pil diffusi lunedì 10 settembre fotografano una situazione inquietante: il prodotto interno lordo è in calo del 2,6%, il peggior dato dal 2009. Il Pil crolla, ma Berlusconi e il Pdl continuano a sostenere il governo dei professori che ci ha riempito di tasse. Gli elettori del centrodestra sono stufi, di Monti non ne possono più, e malsopportano l'appoggio accordato dagli azzurri (anche se non monolitico) ai tecnici. E inizia a circolare un sospetto, sul quale si concentrano diverse voci: Berlusconi vuole tenere in vita il governo tecnico fino ad aprile per potersi poi sedere con più influenza al tavolo post-elettorale dal quale potrebbe sorgere un governo Monti-bis? Una possibilità che non può essere scartata, ma che gli elettori del Cavaliere non vogliono nemmeno prendere in considerazione: secondo loro, anzi, sarebbe meglio se Silvio staccasse la spina subito, ora, al governo tecnico. Secondo voi Berlusconi dovrebbe far cadere Monti?
da Libero
Commenti
Posta un commento