Corsaro dà la sveglia al Pdl: "Monti ci prende in giro"

Secca disamina del vicepresidente del gruppo alla Camera

"Uno dei punti fermi è capire la posizione del centrodestra nei confronti di un'eventuale riedizione di questo governo"
Massimo Corsaro, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, ha concesso un'intervista al Giornale d'Italia quotidiano online. Corsaro, come leggerete, non le manda certo a dire sui trucchi fiscali di questo governo, sulla truffa che Monti e c. realizzerebbero con l'eventuale prosecuzione dell'esecutivo, sul bisogno di chiarezza che urge all'interno dello stesso Pdl proprio in merito ad un Monti-bis. Un passaggio da cui dipende anche il nodo delle alleanze future. Ecco il teso completo dell'intervista
Brevissimo antefatto: per una discrepanza negli orari dell’intervista a Massimo Corsaro, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, il cronista chiama più volte e, a quella buona, gli viene fuori la scusa più scontata del mondo: “Mi perdoni, l’ho tartassata come Monti”.
Corsaro sta alla battuta, ma subito rincara la dose: “Però  Monti è andato oltre: ci sta prendendo in giro”.
Perché, tasse a parte, il premier ci sta prendendo in giro?
“Io non amo Monti, non lo voto, faccio scelte politiche ed economiche totalmente differenti, come tanti italiani credo che la sua guida abbia solo peggiorato le condizioni economiche del Paese, ma sono disposto a riconoscergli la coerenza con la sua impostazione culturale ed economica anche se, ripeto, non la condivido. Però questa volta c’è un dato pericoloso. E mi riferisco alle ultime scelte in materia economica che mi fanno perdere anche la stima personale nel premier, perché qui c’è un trucco”.
Oltre alla presa in giro, anche il trucco. Ci spieghi meglio.
“La presa in giro è presto detta: abbassare l’Irpef per alcune fasce ma poi togliere detrazioni varie, addirittura con la possibilità paventata di una retroattività, con altri aggravi per le famiglie italiane. E poi c’è l’aumento dell’Iva. E qui siamo al trucco: c’è sempre stato detto che la spending rewiev serviva per non alzare l’Iva, e invece…E allora: o la spending rewiev è stata fatta male e quindi del tutto inefficace oppure siamo alle solite, cioè far cassa ricorrendo sempre e solo alla tassazione. C’è poi un’altra furbata di Monti: l’aumento dell’Iva scatterà a luglio 2013, quando ci sarà un altro governo, così nessuno ricorderà che l’inasprimento è stato voluto da Monti”.
Be’, in tanto grigiore almeno un dato positivo emerge dalle sue parole: nel luglio 2013 Monti non lo avremo più. Sarà davvero così?
“Monti, se vuole, può governare anche dopo. Però deve dire prima da che parte sta. Ma questo non vuole proprio farlo. Continua a dire che lui è disponibile ad un rinnovo del mandato. Ma senza mettere in chiaro tutto il resto. Un’altra truffa, insomma”.
Nel frattempo ci sono le elezioni di mezzo. Cosa accadrà?
“Che la gente comunque sceglierà. Si va a votare non solo perché la Costituzione lo prevede o per un capriccio di questo o di quell’altro, ma perché i cittadini devono decidere quale Governo guiderà le sorti del Paese. Da quando ero ragazzo e ho iniziato a far politica, mi sono sempre sentito ripetere quanto sono importanti le elezioni, la democrazia, ecc… Ora che l’ho capito, non vorrei l’avessero dimenticato quelli che lo hanno sempre ripetuto”.
C’è anche la possibilità che alle elezioni si presenti uno degli attuali ministri tecnici per proseguire il mandato di Monti. Come giudica questa eventualità?
“Non lo vedo come un rischio. Se uno si candida, va benissimo. Purché dica da che parte sta e si lasci votare, o non votare, dalla gente”.
Tra il dire e il fare, e quindi il votare, c’è però di mezzo la legge elettorale. In Commissione al Senato è stato avviato l’iter, come valuta questo inizio?
“Ho l’impressione che si tratti di un’ulteriore truffa. Oramai in tanti sono convinti che la legge elettorale va necessariamente rifatta perché la vulgata ha convinto che tutti i mali stanno nel ‘porcellum’. Però il ‘porcellum’ ha garantito comunque una stabilità. Per carità, si può migliorare, soprattutto per quanto concerne le preferenze, ma qui si rischia di spazzar via la vera novità della seconda Repubblica, ovvero il fatto che, quando uno si candida, dice prima con quale coalizione intende governare in caso di vittoria. Nelle ultime ore in tanti si sono spellati le mani davanti alle parole di Napolitano, ma io ho il timore che si profili una legge che non garantisce la governabilità”.
Prima di entrare nella casa del centrodestra, un’occhiata ai ‘guai’ degli altri. Come valuta le primarie del centrosinistra?
“Mi pare un sistema interessante. E soprattutto ho il massimo rispetto per tutti quei cittadini che andranno ad esprimersi. Detto questo, vedo una battaglia che definirei ‘culturale’ tra le varie opzioni all’interno della sinistra. Una disomogeneità che è poi la stessa per la quale, anche se sconfitto dalle primarie andrà poi a fare la campagna elettorale per un altro”.
E nel centrodestra, invece, cosa accade?
“Di certo stiamo attraversando un crinale che rischia di rompere gli schemi dell’unità per la quale abbiamo lavorato con tanta passione in questi anni. Credo che ora ci siano dei punti fermi: capire qual è davvero il nostro atteggiamento nei confronti di un eventuale nuovo governo Monti e capire che la politica non significa rinunciare alle proprie idee e passare attraverso delle scorciatoie per il potere”.
Per chiudere, le chiediamo uno scoop per Il Giornale d’Italia: cosa farà Berlusconi?
“Ah, saperlo! Posso riferire però una mia impressione: un uomo che ha così fortemente caratterizzato la vita del Paese, che è stato un leader indiscusso, mi sembra difficile, e comunque lo troverei quanto meno curioso, che si metta un’altra volta in discussione, con obiettivi realisticamente minori rispetto ai precedenti”.

Igor Traboni, da Il Giornale d'Italia

 

Commenti