In "Sogno di una notte di mezz'estate" tre mondi si contrappongono: il mondo della realtà, il mondo della realtà rappresentata e il mondo della fantasia. Del resto si sa, la grandezza di Shakespeare sta nell'aver saputo coinvolgere livelli diversi, ciascuno con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d'amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico.
Il mondo è folle e folle è l'amore. In questa grande follia della natura, l'attimo di felicità è breve. E quello di Shakespeare è un richiamo alla malinconia che accompagna tutta la vicenda.
La commedia, inserita nel cartellone del teatro Mancinelli di Orvieto è davvero un appuntamento d'eccezione: Sabato alle 21 in prima nazionale va in scena dunque questa traduzione. Si tratta di una nuova produzione di Ar.Tè Teatro Stabile d'Innovazione, affidata all'esperienza e all'estro del regista Maurizio Panici che dirigerà la Compagnia dei Giovani. Un gruppo di undici attori/cantanti costituito da giovanissimi diplomati dell'ultimo corso alla scuola del Teatro Stabile di Torino (Serena Marziale, Camilla Alisetta, Mauro Bernardi, Alba Maria Porto), affiancati da diplomati in anni meno recenti di altre scuole di prestigio come quella del Piccolo di Milano (Annachiara Mantovani), l'Accademia dei Filodrammatici di Milano (Alessandro Federico), l'Avogaria di Venezia (Andrea Brugnera), l'Accademia Nazionale Silvio D'Amico (Daniele Pilli).
Fanno inoltre parte del cast due interpreti che hanno già collaborato a più riprese con il regista Maurizio Panici (Rocco Piciulo e Pier Bresolin) e una debuttante assoluta (Silvia Picciaia) che ha seguito alcuni workshop dello stesso Panici.
«Con questa idea abbiamo deciso di progettare il nostro nuovo spettacolo - così Maurizio Panici, regista, nonché direttore artistico di Ar.Tè - particolarmente adatto ad un pubblico giovane. La ricerca e il raggiungimento dell'innamoramento dei quattro protagonisti sono lo spaccato del fervido e immaginifico mondo giovanile in cui il sogno regna prima dell'inevitabile confronto con la realtà. Questo allestimento vuole restituire, attraverso le suggestioni sonore di Stefano Saletti e la scenografia digitale di Andrea Giansanti, quel "meraviglioso" che tutti noi cerchiamo, nel teatro come nella vita. Il linguaggio di Shakespeare, con le sue complessità e profondità, viene qui rispettato pur nella modernità della lingua contemporanea».
da TuttOrvieto
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