Il riconoscimento del Corriere della
Sera, quotidiano solitamente severo con la nostra parte politica,
dimostra da un lato la bontà del programma di Fratelli d’Italia nel
campo della valorizzazione della cultura, e dall’altra il completo
disinteresse della maggior parte dei partiti politici nei confronti di
quello che potrebbe tranquillamente diventare il ‘petrolio italiano’.
Tutti gli ultimi governi hanno infatti espresso rappresentanti deboli
al Ministero della Cultura, quasi fosse un tombolino di consolazione,
una casella da riempire per far quadrare i conti del manuale Cencelli.
Perfino il governo dei tecnici ha deciso di non mettere un esperto di
settore a capo del Dicastero. Purtroppo anche a livello locale, finora
la politica ha scelto di mettere in un angolo gli assessorati alla
Cultura, scegliendo amministratori poco competenti o comunque non
influenti politicamente. Fratelli d’Italia, al contrario, propone su
questo tema un grande radicamento capace di mettere al centro validi
rappresentanti espressi per merito e qualità, non certo per convenienza.
La cultura, in relazione allo sconfinato patrimonio culturale a
disposizione, dovrebbe essere la prima industria italiana, obiettivo
raggiungibile attraverso forme nuove di turismo culturale e
valorizzazione di quello esistente. Fratelli d’Italia ci punterà in
maniera forte e decisa.
E’ quanto dichiara Federico Mollicone,
presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, candidato al
Consiglio regionale del Lazio per ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra
nazionale’.
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