Pochi ci avrebbero scommesso, in molti
ci hanno sconsigliato, irriso, combattuto. Ma non ci siamo lasciati
abbattere dallo scarso tempo a disposizione, dalle limitate risorse
economiche, dalla risicata visibilità. Siamo scesi nelle strade
d’Italia. Le abbiamo percorse in lungo e in largo. Incontrando persone e
problemi, raccontando sogni e progetti, costruendo speranze. E in poco
più di 40 giorni abbiamo convinto circa 700mila italiani ad imbarcarsi
in questa nuova avventura collettiva.
A poco più di una settimana dallo spoglio elettorale, siamo già
impegnati nel duplice tentativo di radicare Fratelli d’Italia
sull’intero territorio nazionale e nello stesso tempo di offrire
soluzioni credibili alla crisi di governabilità post voto.
L’Italia emersa dalle urne presenta
positivi segnali di cambiamento, ma anche preoccupanti sintomi di un
rigetto della politica come strumento di popolo irrinunciabile, se
davvero si vogliono cambiare le cose che non vanno. Questa rabbia ha
punito i partiti tradizionali colpevoli di aver dato vita al governo
monstre di Monti, oltre che di aver sottaciuto di fronte alle ruberie di
consiglieri regionali e parlamentari e rispetto ai rapporti ambigui
intrattenuti con troppe banche senza scrupoli.
Tale rigetto è una delle ragioni del
successo di Fratelli d’Italia, ma soprattutto, in misura molto maggiore,
del successo di Beppe Grillo. Per questo sono dispiaciuta
dell’atteggiamento avuto da Silvio Berlusconi nei nostri riguardi
durante la campagna elettorale. Pur riconoscendogli il solito spirito da
combattente, ritengo che sarebbe stato più saggio lasciare che il
nostro movimento potesse raccogliere il consenso dei delusi dal Pdl,
anziché invocare un voto “utile” anche contro di noi. Peccato, perché la
vittoria era a portata di mano.
Adesso, quello che vogliamo fare è
tenere fede agli impegni presi. Saremo liberi, onesti, decisi. Saremo
sempre dalla stessa parte. Quindi, nessuno pensi che i parlamentari di
Fratelli d’Italia saranno disposti a riedizioni del governo Monti,
quandanche con interpreti aggiornati.
La nostra linea è chiara, come al
solito, a differenza di altri. Possiamo accettare un governo che abbia
l’unico scopo di adottare una nuova legge elettorale al posto di questa
porcata del porcellum. Al massimo la riduzione dei parlamentari. Ma poi,
appena eletto il capo dello Stato, se non c’è una maggioranza in grado
di governare seriamente, si torni subito al voto. Nessuno si azzardi a
spogliare di nuovo il popolo italiano del diritto di scegliersi il
proprio governo. E, soprattutto, meglio spendere qualche settimana in
una nuova campagna elettorale, piuttosto che impantanare gli italiani
per mesi, forse anni, in governi privi di maggioranze solide e coese, e
per questo impossibilitati nei fatti a dare risposte efficaci ai
problemi della gente.
Nel frattempo, ci divertiremo a far
politica alla nostra maniera, stile Real: “Cabeza fria e corazon
caliente”. Cioè con la lucidità di chi sa leggere i segnali del futuro e
la passione di chi non vede l’ora di ripercorre il viaggio elettorale
all’incontrario, per radicare Fratelli d’Italia fin dentro l’anima della
nazione più bella del mondo.
P.s. Abbiamo un Coordinatore nazionale. Ha cuore e cervello da vendere. Si chiama Guido Crosetto.
Siamo tutti con lui.
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