Viktor Orban ha nominato Győrgy Matolcsy come Governatore della Mnb
L’Ungheria
non piace all’Europa. E il sentimento sembra essere reciproco. Il
premier Viktor Orban pensa più al proprio popolo, piuttosto che ai
vertici dell’Unione europea. E questo non piace a Bruxelles. L’ultima
eclatante e, secondo alcuni, “oltraggiosa” mossa attuata
dall’amministrazione del leader del partito di centrodestra, Fidesz, è
stata quella di nominare un nuovo Governatore per la Banca Centrale
Ungherese (Mnb). Il suo nome è Győrgy Matolcsy, Ministro dell’Economia.
E’ Orban stesso ad annunciare la nomina, tramite i microfoni di Kossuth
Radio. Il Wall Street Journal aveva già ipotizzato da tempo che potesse
avvenire questo stravolgimento all’interno dell’Ue, tanto che aveva
intervistato Matolcsy sulle sue intenzioni. “La Banca centrale e il
Governo dovrebbero cooperare tra loro” aveva risposto ad una delle tante
domande l’ex Ministro dell’Economia. Ovviamente, la scelta ha fatto
adirare la stampa europea. “La Repubblica” definisce il gesto del
premier magiaro come “una gravissima sfida ai princìpi del mondo libero e
delle istituzioni economiche e finanziarie, dalla Banca Centrale
europea al Fondo Monetario Internazionale”. C’era da aspettarselo.
Nessuno in Europa vede di buon occhio i tentativi di nazionalizzazione
bancaria, che Orban da tempo sta tentando di mettere in atto. E tutti
hanno già cominciato a scalciare, strepitare e battere i piedi per
terra. Ma, fino a prova contraria, l’Ungheria è uno Stato sovrano e il
suo Governo è stato eletto liberamente e democraticamente dal popolo,
che ad oggi ancora si rivela dalla sua parte. Tra l’altro, anche il
Giappone sta attuando le stesse politiche del premier magiaro. Sempre
secondo “La Repubblica”, Matolcsy prende il posto di Andras Simor,
banchiere apprezzato da personaggi come Mario Draghi e dal Governatore
della americana Fed, Bernanke, oltre che da vari capi di Stato, come
Angela Merkel ed Obama. Insomma, un uomo di cui i nostri paesi si
dovrebbero vantare. Ma ad Orban questo non interessa. D’altronde c’è un
limite al volere della Germania, degli Usa o della troika. E il premier
magiaro non è neanche molto incline a rispettare le direttive europee,
dato che da quando si è insediato sia la stampa internazionale, sia il
mondo delle istituzioni occidentali, non hanno fatto altro che dargli
addosso. Insomma, l’inserimento di Matolcsy ha acquisito un sapore di
nazionalizzazione che non piace a Bruxelles. Ma il nuovo governatore
della Magyar Nemetzi Bank ha già dato dimostrazione di essere la persona
giusta per questo compito. Sempre nell’intervista rilasciata al Wall
Street Journal, alla domanda sulle politiche finanziarie europee, ha
dichiarato che è un errore iniettare denaro nel sistema bancario a basso
costo dalla Bce, a meno che non ci sia un fine specifico. Praticamente,
si tratterebbe indirizzare i finanziamenti su obiettivi ben
determinati. Insomma, quello che hanno detto anche alcuni personaggi,
tra cui il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, qui da noi, in Italia.
Attuare una sorta di “spending view”, ovvero ridistribuire i fondi
europei con una maggiore specificità. Ma a questo “La Repubblica” non ha
fatto caso. Per qualche strana ragione, non si è fatto caso a quando
Mario Monti “consigliò” i nomi di Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola
per la dirigenza della Rai. Ma quando si parla di Ungheria si devono
seguire le direttive europee. E su chi le sfida il colpo di martello
deve cadere con maggiore violenza.
Federico Campoli
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