Passa ai contenuti principali
I nuovi dittatori dei diritti civili
Al razzismo etico oggi non manca una precettistica moralista e una teoria dei diritti umani e individuali
Ma il gesto ha dissacrato anche la nuova
religione civile del nostro tempo che si sostituisce alla religione
cristiana. I suoi punti fermi oltre le nozze gay e la relativa adozione,
si concentrano su una serie di anatemi contro il razzismo, il sessismo,
l'omofobia, l'accanimento alla vita.
I campi di applicazione si
estendono ai temi bioetici, all'aborto e all'eutanasia, alle coppie di
fatto e alla procreazione assistita, ai transgender e all'uso di
stupefacenti, alle scuole private e all'immigrazione, con i suoi effetti
collaterali. È sorto in Occidente un vero e proprio catechismo laico su
questi «valori» che passa dall'America di Obama alla Francia di
Hollande, ha precedenti nella Spagna di Zapatero, in Olanda e nei Paesi
scandinavi dove il socialismo statalista conviveva con un libertarismo
radicale. In Italia questa nuova religione civile ha sostituito il
comunismo, a volte integrandosi col pacifismo e l'ecologia. La sconfitta
delle culture socialiste rispetto al capitalismo e al mercato le ha
portate a ripiegare sui diritti civili e sulla religione bioetica, come
alibi consolatorio del fallimento sul piano della giustizia sociale. Il
socialismo ha ceduto il posto al radicalismo.
Questa religione etica ha oggi una testimonial istituzionale, la
presidente della Camera Laura Boldrini, autentica vestale a guardia del
fuoco sacro. Chiunque metta in discussione questi principi inviolabili
viene accusato dal nuovo clero laico di cadere in uno dei nuovi peccati
mortali - omofobia, sessismo, razzismo, fascismo, accanimento alla vita -
e viene perciò scomunicato, considerato blasfemo, peccatore e
condannato alla pubblica gogna del disprezzo mediatico, fino a
perseguire i trasgressori a norma di legge. La Nuova Inquisizione
punisce i reati d'opinione, sancisce il moralismo giudiziario da
intercettazioni e invoca norme che prevedano l'ineleggibilità per
violazione dei sullodati precetti.
Questa religione etica si traduce
anche in chiave politica dando luogo al famoso canone del politically
correct che provvede come il Sant'Uffizio a squalificare l'avversario.
La religione bioetica esercita un disprezzo antropologico verso chi si
pone in difesa dei valori della famiglia, della tradizione, della natura
e della vita. Anni fa parlai di razzismo etico, una forma inedita di
razzismo rispetto a quello «etnico», tristemente noto nel passato. Il
razzismo etico è fondato sulla pretesa superiorità di una razza di
illuminati rispetto ai retrogradi, oscurantisti nemici della religione
bioetica. Una razza che decide quali sono i valori ammissibili e quelli
inammissibili. Al razzismo etico (e al mio libro Comunitari e liberal)
si è riferito di recente Luca Ricolfi nel suo pamphlet bipartisan La
Sfida. Come destra e sinistra possono governare in Italia (Feltrinelli,
pp.78, euro 6).
Al razzismo etico oggi non manca una precettistica moralista e una
teoria dei diritti umani e individuali. Riassume queste due posizioni
una coppia di recenti pamphlet di Stefano Rodotà, Elogio del Moralismo e
Il diritto di avere diritti, entrambi editi da Laterza. Sin dai titoli,
Rodotà esprime con chiarezza il perimetro etico di questa nuova
religione. Non a caso Rodotà è diventato, dopo la sua candidatura
grillina al Quirinale, l'ayatollah laico di questi nuovi pasdaran della
rivoluzione mancata. Vi confluiscono in questo universo tutte le
sinistre insoddisfatte, i girotondini e il popolo viola, Giustizia e
libertà, i nuovi movimenti, Sel, frange del Pd e di 5 Stelle, molti
quotidiani e riviste storiche di sinistra, i residui giustizialisti di
Ingroia e Di Pietro e qualche esponente cattomoralista. È curioso
pensare che la biografia collettiva di questo movimento trae origine dal
'68 e contempla ai suoi esordi la lotta contro il bigottismo morale e
religioso. Ma dopo avere demolito ogni senso morale comune, ha poi
edificato un nuovo moralismo con risvolti giudiziari. A fronte di questo
rigorismo puritano esercitato contro gli avversari, vi è invece la
rivendicazione di un libertarismo giuridico individuale assoluto, che
ben si compendia nella formula «il diritto di avere diritti». I doveri
non sono presi in considerazione se non nella sfera del moralismo e
della precettistica verso terzi. Ovvero: la vita è mia e me la gestisco
io, ma la vita tua fa schifo assai. Permissivi in generale, però
moralisti su certi temi e in alcuni casi.
Questa è oggi l'unica religione civile che serpeggia in Occidente e
in Italia. Dall'altra parte, troppo pallida o naïve appare la risposta
opposta. Nel versante moderato e conservatore si assiste a una frattura
tra i Pragmatici, che tendono a cedere sul terreno culturale e
legislativo alle richieste della nuova religione etica - si pensi ai
conservatori britannici, ma è solo l'ultimo esempio - e i Cocciuti, una
compatta ma perdente minoranza che protesta, si agita ma è inadeguata a
sostenere le sfide culturali. Alla nuova religione civile fondata sul
razzismo etico, non si può rispondere col piagnisteo reazionario e con
la pura invettiva, chiudendosi nella ripetizione del passato e nei
superstiti fortini. Messi fuori gioco i reazionari, il paesaggio civile
appare così dominato da un'avvilente alternativa: da una parte il nuovo
clero dei moralisti con la loro religione etica dei diritti civili, e
dall'altra parte i cinici del nichilismo che agitano solo questioni
pratiche o economiche e rifiutano di affrontare principi e temi di
fondo, lasciando questo terreno al nuovo clero bioetico. Tutto questo
viene dissimulato sotto la coperta liberale. Si tratta invece di vera e
propria diserzione sul piano dei principi, di ignavia sul piano dei
pensieri e di opportunismo sul piano dei comportamenti. Manca una
risposta efficace e credibile che ripensi in modo intelligente i
principi della tradizione, il rapporto tra natura e cultura, tra sfera
personale e comunitaria, tra diritti e doveri, tra libertà e autorità.
Non rifugiatevi dietro il comodo alibi, noi siamo liberali, scaricando
tutto a livello di scelte private e individuali. Non rispondete al
moralismo col cinismo, al bigottismo col nichilismo pratico. Sfidate a
viso aperto il razzismo etico e il suo clero presuntuoso. Abbiate il
coraggio di esprimere una visione della vita.
Commenti
Posta un commento