Un governo di lunghe (e strambe) intese

Difficile districarsi in questo inizio d’ estate connotato da  gialli internazionali,  tensioni e rese dei conti nel PD e falchi e colombe che convivono sempre piu a fatica nel PDL.
Insomma, questo governo che doveva essere di “servizio” non sta rendendo un gran servizio all’Italia sia perché non riesce a concretizzare iniziative che servirebbero a rilanciare la nostra economia e invece rimangono sempre subordinate all’incertezza, sia perché le cosiddette larghe intese rischiano di diventare sempre più lunghe intese.
PD e PDL i due partiti maggiori che appoggiano il governo Letta faticano sempre  più a mantenere coesione al loro interno e sono attraversati da tensioni  gravi al punto da mettere continuamente in pericolo la tenuta del governo.
Non c’é tregua: dal caso Santanchè che blocca l’elezione di un vicepresidente della Camera, alle divisioni tra renziani, lettiani e ala sinistra del PD.
Credo che in questa situazione parlare di patto di legislatura come ha fatto Brunetta significhi non avere il polso della situazione e anteporre la volontà di mantenere il potere a tutti i costi al bene dell’Italia. Significa non capire che è assurdo auspicare un patto di legislatura quando l’esecutivo è sempre appeso ad un filo nonché ostaggio o della volontà dei dissidenti del PD, vedi mozione per le dimissioni di Alfano in relazione al caso Kazakistan o a quella dei falchi del PDL che minacciano ritorsioni legate agli esiti delle sentenze che riguardano Berlusconi. Come si fa ad auspicare poi il patto di legislatura quando si invocano moratorie e sospensioni di discussioni su determinati argomenti cosidetti etici?   La contraddizione é palese perché é impensabile che per un’intera legislatura ci sia il divieto, per evitare litigi e spaccature a trattare determinate tematiche. Una lesione dell’attività parlamentare senza precedenti.
Passando al recente caso kazako é indubbio che ci abbia esposto ad una figuraccia internazionale  e che riassuma in sè tutte le criticità che connotano l’esecutivo fin dalla sua nascita: la debolezza della figura di Alfano incapace di affermarsi come leader credibile del PDL, la spina nel fianco rappresentata da Renzi non solo per il suo partito ma anche per il governo e l’atteggiamento del Presidente Napolitano intenzionato a difendere ad ogni costo e a coprire il governo da lui ispirato. Il modo di interpretare questa fase del mandato presidenziale lascia molto perplessi perché fa  trasparire inedite forzature mai esistite nell’operato dei nostri Presidenti della Repubblica. Intrusioni che lasciano sempre intravedere  la minaccia ” o fate come dico io e sostenete il governo oppure me ne vado…..”
E gli italiani…!? E la disoccupazione che raggiunge percentuali mai avute prima? E il record del debito ? E le piccole medie imprese che sono al collasso? Chi se ne occupa ? Non serve più la politica dell’annuncio e del rinvio.
A settembre il governo deve  mettere mano a iniziative che riescano ad invertire la rotta oppure la bella favoletta del governo dove tutti devono andare d’accordo nonostante i continui fendenti svanirà sotto i colpi della dura realtà .

di Paola Frassinetti

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