Sotto evidente dettatura
degli Istituti di credito, il governo ha abolito i due criteri
qualificanti del Fondo che il Ministero della Gioventù aveva introdotto
per evitare che quelle risorse fossero utilizzate per altre finalità:
l’applicazione di un tasso di interesse massimo e il requisito che non
più del 50% del reddito complessivo dei richiedenti deve derivare da
contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Sulla base del
nuovo decreto ministeriale, i mutui saranno concessi al tasso di mercato
e non più ad un tasso agevolato e il fondo non e più riservato ai
giovani precari ma potrà essere utilizzato anche a favore di chi ha un
contratto dipendente a tempo indeterminato. Con questo scellerato
provvedimento, il Governo Letta in totale continuità con il governo
Monti conferma di agire a tutela del sistema creditizio e finanziario,
anche quando questo avviene a discapito di cittadini e imprese».
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