Primi segnali importanti di una Francia che potrebbe
svegliarsi molto diversa da qui al 2014. Il Front National di Marine Le
Pen continua la sua ascesa: notizia di poche ore fa è che il partito è
ampiamente in testa al primo turno delle elezioni locali parziali di
Brignoles, nella regione di Marsiglia (Var, sud della Francia). Il suo
candidato, Laurent Lopez, ha ottenuto ieri il 40,4 dei voti davanti alla
candidata Ump, Catherine Delzers (20,8%). I due candidati di sinistra,
uno del Pcf (comunisti) e uno di Eelv (ecologisti, al governo) sono
stati eliminati subito e quest’ultimo ha preso meno di un candidato
dissidente di destra.
Un’avanzata, questo del partito nazionale guidato
dalla figlia di Le Pen, che non è più materia solo di sondaggi ma
continua a dimostrarsi consenso reale. Che il Front National sia sempre
più al centro della politica francese lo riconoscono ormai anche i media
tradizionali francesi. Secondo un sondaggio pubblicato il 3 ottobre da Le Figaro Magazine ad
esempio, il 33% dei cittadini francesi sogna un ruolo importante per la
Le Pen nello scenario futuro. Nella classifica delle personalità
politiche più influenti di Francia, l”ereditiera’ del partito fondato da
padre Jean-Marie è passata dalla 14esima alla terza posizione in un
solo anno, guadagnando consensi a sinistra (2% in più) come a destra
(più 1%).
Le ricerche d’opinione che circolano nei salotti che contano, insomma, danno il Front primo partito di Francia, destinato a trionfare sia alle elezioni municipali sia alle europee. Proprio per questo motivo di fronte alla reazione di stampa e partiti politici tradizionali (è stato coniato addirittura l’Umps, per indicare ironicamente il “partito unico” tra neogollisti e socialisti) la Le Pen ha lanciato un’offensiva “semantica” minacciando querele. «Il Fn non è un partito di estrema destra» ha spiegato, sottolineando il motivo di questa precisazione: questa definizione mediatica non ha nulla di politico ma «è peggiorativa» perché «nello stesso sacco si mette Breivik e Alba dorata. Poi si scuote bene in modo da ottenere un’immagine sufficientemente schifosa da appiccicare anche al Front National».
Le ricerche d’opinione che circolano nei salotti che contano, insomma, danno il Front primo partito di Francia, destinato a trionfare sia alle elezioni municipali sia alle europee. Proprio per questo motivo di fronte alla reazione di stampa e partiti politici tradizionali (è stato coniato addirittura l’Umps, per indicare ironicamente il “partito unico” tra neogollisti e socialisti) la Le Pen ha lanciato un’offensiva “semantica” minacciando querele. «Il Fn non è un partito di estrema destra» ha spiegato, sottolineando il motivo di questa precisazione: questa definizione mediatica non ha nulla di politico ma «è peggiorativa» perché «nello stesso sacco si mette Breivik e Alba dorata. Poi si scuote bene in modo da ottenere un’immagine sufficientemente schifosa da appiccicare anche al Front National».
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