"Tu quoque, Brute, fili mi!" - La genesi di un traditore

Cesare diceva tali parole ("Tu quoque, Brute, fili mi!") al figlio Bruto, chissà cosa ieri sera Berlusconi ha detto ad Angelino Alfano in quel famoso quarto d'ora di fuoco. Quello di Alfano è il tipico atteggiamento del democristiano che quando vede il suo leader decadere, affonda il pugnale con un colpo alle spalle.
I fendenti sono molteplici, non vengono solo dal pugnale di Alfano, ma anche dai pugnali dei congiurati, come Quagliarello, Lupi, de Girolamo, Augello, Bianconi, ecc...
Sarà ricordata come la "congiura dello Scudo Crociato", dove il gruppo dei graziati senza popolo, spodesta il leader.
Fancedo una analisi storica, le scissioni provocate da lobby e conventicole, non hanno mai portato a buoni risultati elettorali e di popolo, ne fu un esempio la scissione del vecchi MSI, dal quale nacque uno schieramento di onorevolie e senatori filodemocristiani, Democrazia Nazionale.
All'Orizzonte, nell'oceano politico, sembra emergere la grande balena bianca, che è rimasta alla finestra per un ventennio, aspettando il momento più opportuno per rientrare in campo.