Qualcuno
veramente amico, Confalonieri per esempio, dovrebbe convincere l’antico
ammiratore di Erasmo che i tempi della “splendida follia” —
l’incredibile ’94 — sono finiti. Sulla battigia di villa Certosa
rimangono soltanto detriti giudiziari, illusioni svanite e un
ingestibile giardino zoologico — falchi, falchetti, colombe, pitonesse e
piranha — che qualcuno si ostina a chiamare partito.
Probabilmente
Berlusconi ne è consapevole, ma è ormai prigioniero del suo personaggio
e dei suoi cortigiani ed è incatenato ai suoi problemi legali ed
economici. Come tutti gli anziani si muove per forza inerziale,
aggrappandosi al passato – gli anni d’oro — per affrontare il presente.
Ecco allora Forza Italia bis, il “ritorno”. Scene, musiche, parole già
viste, sentite e smentite.
Un
quadro malinconico e mesto. Certo, la parabola berlusconiana non è
ancora chiusa e l’uomo — sempre più lucido dei suoi fans — riserverà
ancora qualche sorpresa. Nel suo discorso di sabato scorso, a tratti
surreale ma abile, il Cav. ha riciclato vecchi slogan, arroccandosi così
nella formula del partito sultaniale, e al tempo stesso ha lasciato
aperte tante porte. Un gioco tattico, l’ennesimo, nella speranza che sia
ancora possibile rinviare il voto al Senato e posticipare di qualche
tempo — magari sino alle Europee — la sua decadenza. Un gioco inutile.
Qualcuno
veramente affezionato, forse la figlia Marina, avverta il Silvio
nazionale che questo perseverare è fatica e tempo perso. Le luci della
ribalta iniziano a spegnersi: ovunque è evidente lo scollamento
organizzativo, ovunque si coglie la delusione di settori sempre più
larghi dell’elettorato di riferimento. La fresca sberla del Trentino
alto Adige — feudo di una fedelissima quanto incapace “amazzone” — è
solo l’ultima conferma di un arretramento inarrestabile.
Come
ricordava sul Corriere Luciano Fontana «Non saranno tentativi
dell’ultima ora, trucchi e furbizie a cancellare questo dato di fatto:
il ventennio berlusconiano si avvia alla fine. Per l’Italia che si è
riconosciuta in quell’esperienza inizia una traversata del deserto. Chi
ha idee e coraggio sa che è il momento di prendersi le proprie
responsabilità».
da Destra.it
Commenti
Posta un commento