«Chi non vuole le preferenze o qualunque
altro sistema che consenta agli elettori di partecipare alla scelta dei
propri rappresentanti può avere solo due motivazioni: volere un
Parlamento totalmente asservito, o per necessità di sopravvivenza o per
riconoscenza, oppure far entrare persone che mai avrebbero
legittimazione popolare perché invise, disistimate o plurinquisite. Non
esiste, infatti, nessun altro motivo.
Ma se su questo punto non si può
trattare perché fa parte del “patto della fiorentina”, nulla vieta di
spostare il problema su temi collegati e cioè la forma giuridica dei
partiti e norme severe su incandidabilità e conflitti di interesse. Da
qualche parte uno straccio di garanzia per la democrazia bisognerà
prevederla? O basta l’accordo tra due boss per buttare a mare tutto?».
È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.
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