Sarkozy in tv attacca i giudici «Mi vogliono umiliare e distruggere»

L’ex presidente interrogato per 15 ore. A suo carico è stata aperta un’indagine per corruzione. Davanti alle telecamere: dai magistrati strumentalizzazione politica

 

«Una parte del sistema giudiziario francese viene utilizzato per scopi politici», nel tentativo «di distruggermi». Lo ha dichiarato l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo TF1 e alla radio Europe-1, in cui si è difeso dalle accuse di corruzione e violazione del segreto istruttorio per cui ieri è stato interrogato dalla polizia per 15 ore. Le autorità, ha aggiunto, lo hanno fermato «con il desiderio di umiliarmi» mentre lui, ha sottolineato, non ha «mai tradito la fiducia» del popolo francese. L’ex presidente si è poi detto «profondamente scioccato» dalla durata della sua detenzione. «È normale che venga trattenuto per così tanto tempo?», ha chiesto l’ex presidente, parlando poi di un non meglio specificato «complotto». Rilasciato in piena notte, dopo 15 ore di fermo (è rimasto perfino bloccato in ascensore della sede centrale della polizia) Sarkozy si è visto notificare l’apertura di un’indagine per reati pesantissimi ma senza nessun provvedimento restrittivo della libertà. Il fermo, scattato ieri mattina alle 8, è durato fin quasi alla mezzanotte, ora in cui Sarkozy è stato portato dagli uffici della polizia di Nanterre a quelli del pool finanziario di Parigi.

Bloccato in ascensore
Secondo Le Figaro, al termine del suo fermo, intorno alle 23 di ieri sera, l’ex presidente neogollista è rimasto bloccato all’interno dell’angusto ascensore insieme ai poliziotti che dovevano consegnarlo ai giudici del polo finanziario di Parigi. Sarkozy è stato liberato grazie all’intervento dei pompieri. Dopo la notifica dell’apertura dell’inchiesta, Sarkozy è rientrato a casa sulla stessa auto che lo aveva accompagnato martedì a Nanterre.

 

Ipotesi di reato gravissime
Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono pesantissime: corruzione attiva di un giudice, complicità in violazione del segreto istruttorio. Rischia fino a 10 anni di carcere, i vertici dell’UMP, il suo partito, hanno smesso di difenderlo. In piena notte, i giudici gli hanno notificato l’apertura dell’inchiesta, stessa sorte toccata pochi minuti prima di lui all’avvocato di fiducia, Thierry Herzog, e al magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert. Quest’ultimo sarebbe stato corrotto da Sarkozy, che gli avrebbe promesso il posto desiderato nel Principato di Monaco in cambio di preziose informazioni sull’andamento dei suoi affari giudiziari in Cassazione. Non indagato e rimesso in libertà il secondo magistrato coinvolto, Patrick Sassoust.
Si tratta di accuse gravissime anche se tutte ancora da dimostrare, come afferma la difesa degli imputati, che punta soprattutto sulla illegalità delle intercettazioni. Particolarmente controverse quelle effettuate sui colloqui fra un indagato (Sarkozy) e il suo avvocato (Herzog), o di quest’ultimo con i suoi colleghi.
Scaricato dal suo partito
L’UMP, il partito di destra del quale Sarkozy avrebbe ripreso il controllo come prima tappa verso la ricandidatura, ha difeso ieri l’ex presidente ma in modo piuttosto tiepido. Con il passare delle ore, i leader si sono defilati e l’atteggiamento si è fatto piuttosto attendista. Diversi suoi sostenitori nel partito Ump hanno invece gridato al complotto, parlando di giustizia a orologeria per impedire il ritorno di Sarkozy sulla scena politica.
Hollande: «Innocente fino a prova contraria»
Mercoledì sulla vicenda ha espresso un parere anche Hollande , secondo il quale, per Nicolas Sarkozy deve valere la «presunzione d’innocenza» come per chiunque altro: il presidente francese lo avrebbe ribadito nel corso di una riunione di gabinetto. Secondo quanto riferito dal portavoce del governo, Stephane Le Foll, il capo dell’Eliseo avrebbe insistito sull’ «indipendenza della giustizia, rispetto al caso giudiziario che vede coinvolto l’ex presidente, incriminato stamane per corruzione, traffico di influenze illecite e violazione del segreto istruttorio».
Fillon: «Fare piena luce»
Interviene anche l’ex primo ministro della presidenza sarkozy, Fillon: «È urgente che sia fatta piena luce. Indagato, Nicolas Sarkozy è presunto innocente. È urgente che piena luce sia fatta per l’uomo che attraversa una prova dolorosa come per il Paese che si affossa nella crisi di fiducia», afferma Fillon. «Ex-presidente della Repubblica, ha diritto al rispetto», ha continuato Fillon, che intende presentarsi alle primarie dell’Ump, il grande partito francese di centrodestra, nel 2016, in vista del voto presidenziale del 2017.
Pressione psicologica ingiustificata
Intanto l’avvocato di Thierry Herzog, ex legale di Nicolas Sarkozy, anche lui accusato di corruzione, ha contestato il ricorso allo stato di fermo deciso nei confronti del proprio assistito e dell’ex presidente della Repubblica, e denuncia una «pressione psicologica» ingiustificata. «Avete a che fare con un avvocato, un alto magistrato ed un ex presidente della Repubblica. Non e’ gente che si metterà in fuga», ha affermato Paul-Albert Iweins su Europe 1. «Non c’è nessun motivo di ascoltarli sotto questa pressione psicologica». Herzog potrà riprendere la propria attività professionale, compresa la difesa di Sarkozy, assicura Iweins. Tranne che per quel che riguarda il dossier delle intercettazioni che lo riguarda e dal quale si deve ritirare per motivi deontologici.

della Redazione Online CorrieredelleSera

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