Viterbo: volano falci e martelli sul capoluogo della Tuscia

Sembra una battuta da bar, ma è proprio così. Nel tardo pomeriggio di ieri a Piazza del Gesù nel Capoluogo della Tuscia, il compagno Zingaretti si è abbandonato a gesti nostalgici e inopportuni per una città come Viterbo. Infatti inaugurando la Festa dell'Unità, Zingaretti ha lasciato scivolare uno striscione in onore di Enrico Berlinguer e non si è trattenuto alzando al cielo il "pugno" destro.
Il presidente di una delle regioni più prestigiose d'Italia ha dimostrato sinceramente con questa azione un comportamento infantile e demenziale.
Si dice che il vecchio Sindaco democristiano, al secolo Giuseppe Fioroni, oggi nel Partito Democratico, non abbia gradito la caduta di stile del "villico comunistello" romano, dicendo: "Questi non cambiano..."
Certo, cari amici viterbesi, certa gente che detiene il potere amministrativo nella città dove Almirante chiudeva la sua campagna elettorale, fa un po' tristezza.

Con affetto, per i miei consanguinei viterbesi, spero che la Giunta attuale e i suoi personaggi siano solo una breve parentesi nella storia della città di Viterbo.

di Umberto Garbini

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