No, il titolo non è errato, né provocatorio.
Certe volte, quando mi giungono notizie come quella del ricovero di
Massimiliano Latorre, di fatto detenuto in India assieme al suo collega
Salvatore Girone, illegalmente ed in barba al diritto internazionale,
non posso che concordare con affermazioni come quella del titolo.
La figlia di Latorre è giustamente esasperata non tanto dal
comportamento del governo indiano, ma da quello del governo italiano.
Un governo che promette sempre, ormai da più di sei mesi, di premere per
una rapida soluzione del caso e che invece, all’esame dei fatti, su
questa vicenda non ha prodotto nulla.
Promesse disattese quindi, così come disattese sono state quelle dei
precedenti governi Letta e Monti, sulla pelle di due connazionali che
vengono lasciati a deperire lentamente per effetto della prigionia.
È inutile stare a ricordare tutti i soprusi commessi dallo stato indiano
nei confronti di due persone e, per estensione, dell’intera nazione
italiana; azioni che da sole giustificherebbero il rilascio immediato e
il rimpatrio per loro.
Perché ormai sono un ritornello che ha risuonato nelle nostre orecchie
così a lungo che lo conosciamo a memoria.
E anche perché non ho intenzione di sfruttarli per riempire questa breve
pagina; preferisco far passare il messaggio che sono rimasto senza
parole.
Scusate lo sfogo.
di Giuseppe Paganino
di Giuseppe Paganino
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