Quirinale, Eletto il “pavone” amico e prescelto di Giorgio Napolitano

Il 2015 è l’anno dei “pavoni”, uno è il neo-eletto presidente dotato di capigliatura folta e gonfia, simbolo spesso dell’iconografia dei democristiani di prima repubblica e l’altro non è pennuto tanto nell’aspetto quanto nell’atteggiamento di superiorità e sfrontatezza, infatti, il “Fonzie” fiorentino.
Dopo il risultato raggiunto con l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, è impossibile che non si riaccenda la discussione di una svolta presidenzialista o che preveda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
È legittimo quanto rispettoso verso gli elettori delle forze politiche elette in seno alle istituzioni parlamentari  ribadire che non è più possibile avere un presidente espressione di una parte e avverso al centrodestra, nello specifico a Silvio Berlusconi.
Mai Berlusconiano, mai berluscones, mai forzista, ma obiettivo. 

Renzi nel nome dell’Anti-Berlusconismo è riuscito con una mossa astuta e maligna a escludere tutto il centrodestra e a riunire i “finti rottamatori” con i diessini, i vendoliani e anche con i democristiani saltellanti di Mauro e di Angelino Alfano.
Matteo “Fonzie” ha fatto scacco matto riunendo sotto di se tutti da Sel al Nuovo Centro Destra.
Lo sbaglio di Berlusconi è stato credere che Renzi fosse il protagonista del politicamente corretto. Non possiamo dimenticare il suo atteggiamento nei confronti del Presidente Letta dal messaggio dei social “Enrico stai sereno” alla destituzione dall’incarico di Primo Ministro.
Nato scorretto, per questo i giornali gli hanno affibbiato il nomignolo di “pinocchio”, oggi Renzi prova a stendere Berlusconi con un gancio sinistro, che naturalmente farà barcollare il “sempreverde” Silvio.
Dalle parole dei TalkShow sembra che il risultato del match si già ben chiaro, chi vivrà vedrà.

di UmbertoGarbini

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