Editoriale, "Per avere maggiore sicurezza, bisogna prima rovinare la Barcaccia"

Sembra un scherzo o una follia, ma così in Italia le istituzioni per garantire maggiore sicurezza alla Capitale hanno bisogno di eventi disastrosi o di distruzioni di massa di monumenti o opere artistiche uniche al mondo.
In occasione della partita di Europa League fra Roma e gli olandesi del Feyenoord, il centro storico della Città eterna ha fatto da sfondo alle barbarie dei tifosi olandesi.
Gli hooligans hanno dimostrato mancanza di rispetto verso le bellezze della nostra amata Roma, ma allo stesso tempo lo Stato e le sue Istituzioni non hanno prevenuto in alcun modo le intenzioni violente dei tifosi.
Per di più  la prefettura ha schierato a contenimento della manifestazione violenta poche unità di Celerini, che hanno fatto del loro meglio per contenere la furia degli esaltati hooligans sotto effetto di sostanze alcoliche.
Oggi si è parlato di misure di sicurezze per la capitale, ma per sfortuna dei romani l’incontro svoltosi questa mattina ha visto come protagonisti di tal summit il Sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, e il Ministro “poltronaro” dell’Interno, Angelino Alfano.
È possibile che a Roma per garantire maggiore sicurezza ai negozianti, ai turisti e ai cittadini della Capitale si debba assistere al lancio di bottiglie vitree di birra contro la magnifica Barcaccia ai piedi della fantastica Scalinata di Trinità dei Monti?
Gli hooligans sono stati solo la “goccia cha ha fatto traboccare il vaso”, quei cinquecento uomini che verranno aggiunti in seno all'organigramma di sicurezza della Capitale dovrebbero andare a rendere più sicure le periferie, a smantellare l’indegna presenza della mercificazione del corpo femminile lungo le strade romane, a prendere chi consola il disagio giovanile con il commercio e lo spaccio della droga, è un’impresa quasi impossibile, ma è legittimo sperare.
Certo, vedere che qualche barbaro del Mar del Nord si permette di arrivare a Roma e di lanciare birre contro il capolavoro di Bernini, è uno smacco contro l’arte e contro la bellezza della Città eterna.

di Umberto Garbini

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