Siamo sotto attacco non tanto per colpa del terrorismo,
quanto per il conformismo dilagante che mira all'annientamento delle radici del
popolo italiano.
L’articolo non è una estenua difesa della cristianità o del
clero, ma esprime la volontà di lanciare una battaglia ideale al conformismo e
alla volontà di abbandonare le tradizioni e i caratteri che contraddistinguono
la terra dei nostri padri.
Nel nome della difesa di questa Italia, della nostra storia
e della nostra identità italiana non si può consentire ad una Dirigente
scolastica di rappresentare il simbolo dell’omologazione al pensiero unico dominante.
Chi ha ruoli nell'ambito dell’Istruzione pubblica non si può permettere di
essere il “carnefice” della formazione di un puro e semplice sentimento
identitario, che unifica un paese e che da la possibilità alla sua gente di
potersi aprire a nuove culture.
Una identità forte e marcata, pur nelle sottili diversità
ideali e di opinioni personali, rende grande un popolo, essendo capace di poter
interagire con altre culture senza dimostrare pregiudizi alcuni.
Nel rispetto delle diversità culturali, religiose, politiche
o d’opinione è necessario “lottare” contro l’omologazione e il conformismo,
mantenendo saldi i valori della nostra identità, che ci rende POPOLO aperto e
consapevole di poter affrontare il futuro.
di Umberto Garbini
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