La libertà di poter andarsene senza sollevare i popolo dei giustizialisti

Per giorni ho pensato al “caso Massimo Corsaro” che è stato attaccato mediaticamente dal web o da esponenti politici. Eccetto l’argomentazione di Carlo Fidanza che ha espresso dichiarazioni più o meno condivisibili secondo il punto di vista, corrette e strettamente pertinenti all’argomento in questione.
È strano, ma il popolo di destra che dovrebbe essere garantista e rispettoso delle libere idee altrui, ha dimostrato una chiusura mentale unilaterale e ottusa. Massimo Corsaro per motivazioni personali ha assunto posizioni di rottura con il suo ex partito fino ad arrivare alle estreme conseguenze.
Rispetto per un bravo politico, capace e coerente con le sue idee, Corsaro ha preso un’altra strada e non ha venduto case a Montecarlo o non è stato parte integrante di Mafia Capitale, come altri prima di lui.
Corsaro ha intrapreso una strada che va rispettata e può essere o non essere condivisa, ma in questa nostra repubblica dovrebbe vigere la democrazia, quindi libertà di scelta e d’iniziativa politica.

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