La Russia sta venendo lentamente e inesorabilmente accerchiata dagli USA in questa guerra non dichiarata ma latente e continua.
Notizia di ieri è che a Riga, a 574 km dalla seconda città della Russia San Pietroburgo, e a 300 km dal confine russo, sono sbarcati 120 carri armanti americani, ai quali nei prossimi giorni si andranno ad aggiungere 3000 soldati americani per l' esercitazione NATO atlantic resolve.
Quello che risalta immediatamente all'occhio è che truppe americane siano cosi vicini ai confini russi, cosa inimmaginabili fino a 25 anni fa e quasi impossibile solo il quinquennio passato.
Ricapitolando velocemente la situazione, a sud vi è la Turchia da decenni parte della NATO con basi militari USA sul suo territorio. In Georgia dopo la guerra del 2008 la Russia ha ottenuto una piccola vittoria strategica rispedendo al mittente i tentativi di ingerenza dell' occidente nel Caucaso, ma nella zona deve comunque avere a che fare con i ceceni. La situazione in Ucraina è invece precipitata, portando a un conflitto locale di piccole dimensioni, seppur molto cruento, tra filo-russi e lealisti di Kiev, con pesanti ingerenze russe sotto forma di ex soldati e di armi sia leggere che pesanti, la situazione ha raggiunto una sostanziale impasse; con si le province orientali dell' Ucraina praticamente in mano alla Russia, ma con l' insediamento a Kiev di un governo fortemente filo-occidentale.
Il tutto era iniziato, comunque, perché parte degli ucraini puntava ad avvicinarsi all'UE mentre la parte russa o filo russa, voleva continuare la linea politica di vicinanza al governo di Mosca.
In Polonia la presenze NATO è da qualche anno numerosa, dopo l' entrata della stessa del patto atlantico nel '99, ma la Polonia non confina con la Russia, bensì con lo stato semi-cuscinetto e fortemente filo russo della Bielorussia.
A nord la situazione è mutata in questi giorni con la presenza americana come sopra esposto.
La situazione è grave molto grave e preoccupante, perché andare a svegliare l'orso russo è pericoloso e anche inutile, sopratutto per gli stato europei, che niente guadagnano da questa situazione, e anzi fortemente perdono.
Ah oltretutto oggi la Russia ha denunciato il trattato di non proliferazione delle armi convenzionali, cioè carri armati artiglieria e aeromobili che imponeva agli stati firmatari di non incrementare i propri mezzi bellici, trattato che ha permesso a tutti, o quasi, gli stati europei di smettere di investire ingenti somme di denaro in armamenti, e anche la sospensione della leva obbligatoria è dovuta in parte a questo trattato, il quale con la denuncia perpetuata dalla Russia perde tutto il suo significato e utilità, perché con lo sforzo bellico che effettuerà la Russia anche gli stati europei, molto probabilmente, dovranno fare altrettanto, più o meno costretti o invitati a ciò dagli USA.
di G.G.
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